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Cronaca

L'INVIATO CITTADINO Liberty all’Elce. Come ti osservo, e ti conservo, quegli storici edifici dei primi del Novecento

Le palazzine simbolo di un quartiere: il nostro inviato cittadino ha effettuato un vero e proprio censimento

Liberty all’Elce. Come ti osservo, e ti conservo, quegli storici edifici dei primi del Novecento. Alla fine di via Francesco Innamorati, subito dopo l’ex Porta Daziaria e l’inizio di via Annibale Vecchi, spiccano due capolavori coevi (1913), progettati dall’architetto Giuseppe Marrani. La prima a scendere, sulla sinistra, è detta la Casa dei Putti Danzanti perché il motivo dominante della decorazione del sottotetto è costituita da una danza di Amorini, fra stucchi di Bruto Mosci e dipinti del pittore Mannaioli (o, secondo altra ipotesi, di Alfredo Giancarli). Il colore delle pareti, inusuale per Perugia, è un lilla pastello.

Il Liberty a Elce

I ferri battuti sono del maestro artigiano Ferruccio Caiani. La villa urbana è perfettamente custodita ma il fascione sul versante di via Adelmo Maribelli è fortemente ammalorato, sebbene restaurato solo pochi anni fa. È un vero peccato. L’inconveniente (lo sbiadimento di colori e disegni) non si manifesta invece al Villino Lilli che la affianca (e la fronteggia sul lato opposto di via Maribelli).

Questo e chiamato Casa dei Cigni, in ragione della decorazione pittorica del sottotetto che propone con insistenza questo animale, comunemente rintracciabile, insieme al pavone, nelle decorazione dello Stile Floreale. Il villino è dotato di una torretta, con gli elementi classici come la ruota dentata, squadra e compasso e il motto “Ars et Labor” che connota anche il Villino Vajani-Levi davanti alla porta di S. Andrea.

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