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Cronaca

"Ecco la fattura da pagare", ma a incassare non è la ditta che ha fatto i lavori

Perugina truffata con una mail, la postale recupera 7mila euro

Settemila euro svaniti nel nulla, inghiottiti nelle maglie di una truffa informatica.  Soldi che gli esperti del centro operativo per la sicurezza cibernetica della polizia postale sono riusciti a recuperare. 
Vittima della truffa, una donna che, dopo aver ricevuto sulla propria casella di posta elettronica di una fattura emessa da una ditta edile dopo l’esecuzione di alcuni lavori di ristrutturazione, aveva effettuato un bonifico sul conto corrente indicato nella fattura.
Le successive verifiche, scaturite dopo la ricezione da parte della vittima di un sollecito di pagamento dell’azienda creditrice, avevano evidenziato come il conto su cui era stato eseguito il pagamento non fosse, in realtà, in alcun modo riconducibile al legittimo creditore.
Infatti, gli accertamenti avevano permesso di appurare che la fattura ricevuta via e-mail dalla 47enne era stata artatamente modificata proprio sulla parte recante le coordinate bancarie, circostanza che aveva indotto la vittima a presentare denuncia per frode informatica presso gli Uffici di Polizia.
Gli operatori della polizia postale, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia, grazie ad una puntuale e complessa attività di analisi contabile sono riusciti ad individuare i conti sul quale era stato accreditato il denaro e a sequestrare la somma.
La fattispecie delittuosa, ricostruita dagli investigatori, può essere inquadrata nella fenomenologia di attacco informatico denominato “Man-In-The-Mail”, attraverso la quale, ignoti criminali informatici riescono ad inserirsi tra due utenti che stanno comunicando tra loro, al fine di intercettare i messaggi ed i relativi contenuti ed usare successivamente le informazioni carpite per trarne profitto.
Sono in corso le indagini per risalire all’autore della frode informatica.
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