rotate-mobile
Cronaca San Marco / Strada San Marco-Cenerente

Duplice omicidio Cenerente: la banda cercava l'oro della cassaforte

Dalle indagini che hanno portato all'arresto di tre persone per il duplice omicidio di Cenerente è emerso che i malviventi cercavano l'oro nella cassaforte di Scoscia

Volevano l'oro che Sergio Scoscia nascondeva in una cassaforte, i tre albanesi arrestati dalla polizia per l'omicidio dell'ex orafo e dell'anziana madre Maria Raffaelli, avvenuto nella loro casa di Cenerente, durante lo scorso mese di aprile.

Le indagini degli inquirenti, dunque, si sono sviluppate sull'ipotesi di un tentativo di rapina finito male, considerato il fatto che Scoscia continuava a svolgere la sua professione, seppure in maniera non ufficiale. Nella cantina della casa di Cenerente, aveva allestito un laboratorio con una cassaforte (non aperta dai banditi) protetta da una parete finta. All'interno di questa, la polizia ha trovato gioielli per un valore di circa 150mila euro. Limatura d'oro e qualche anello sono stati invece trovati su un tavolo vicino.

Dall'indagine della polizia, è emerso che i banditi avevano prima legato con camicie e tende la Raffaelli poi morta per un malore, per poi colpire il figlio con una trentina di martellate alla schiena per fargli confessare dove fosse nascosta la cassaforte. Non è chiaro, riporta l'Ansa, se Scoscia si fosse rifiutato di farlo o non ne abbia avuto il tempo, ma è morto strozzato con le mani legate da una cinta, dopo essere stato probabilmente gettato a terra. Per tutti e tre gli arrestati c'è il reato di associazione a delinquere finalizzata a rapina e duplice omicidio volontario.

Il commento di Boccali alla notizia degli arresti.

Il video delle prime indagini.


 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Duplice omicidio Cenerente: la banda cercava l'oro della cassaforte

PerugiaToday è in caricamento