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Cronaca

Coronavirus, da imprenditore a spacciatore per la crisi: condannato a 6 mesi di reclusione

L'uomo era stato subito individuato dalla Guardia di finanza e fermato con la droga e un bilancino di precisione

Sei mesi di reclusione, con pena sospesa per 5 anni e revoca dell’obbligo di firma in caserma.

È la sentenza emessa del giudice del Tribunale di Perugia a carico di un imprenditore edile 67enne sorpreso a spacciare dopo aver chiuso l’azienda a causa della crisi economica e delle chiusure imposte dal Coronavirus.

L’uomo, difeso dagli avvocati Fulvio Carlo Majorca e Anna Giulia Arena, era finito in un’indagine per spaccio di droga della Guardia di finanza e imputato in un procedimento giudiziario, dopo essere stato arrestato con una decina di grammi di droga e un bilancino di precisione.

L’uomo, un 67enne imprenditore nel settore edile, non aveva retto alla crisi economica scaturita dall’epidemia da Coronavirus vista l’impossibilità di svolgere commesse e lavori.

Così aveva pensato di fare qualche soldo spacciando droga. Commercio che era durato pochissimo con l’uomo finito nel mirino della Guardia di finanza. Dopo alcuni servizi di appostamento e pedinamento, infatti, era stato arrestato.

Il pubblico ministero ha chiesto 1 anno e 3 mesi di reclusione, senza sospensione della pena a causa di un precedente dell’uomo. La difesa ha chiesto l’assoluzione per la tenuità del fatto, anche in considerazione della mancata esibizione, da parte dell’accusa sia delle analisi della sostanza stupefacente confiscata sia del bilancino di precisione. Il giudice ha optato per la condanna a 6 mesi.

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