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Cronaca

Sgominato doppio "clan" criminale: coca dall'Ecuador ed eroina dentro palle da cricket: 7 arresti

Figura considerata "apicale", un commerciante di un negozio etnico. In casa sua gli agenti sono riusciti a recuperare 8,5 chili di marijuana che il nigeriano aveva tentato di nascondere, gettandola dalla finestra

Smantellato un sodalizio criminale in grado di smerciare sulle piazze della droga anche mezzo chilo di sostanze stupefacenti in un mese. Questa volta, a finire nella rete degli agenti della squadra Mobile di Perugia (diretta da Marco Chiacchiera), in collaborazione con la II Divisione del Settore Centrale Operativo della Polizia di Stato, è stato un gruppo di nigeriani che era riuscito ad entrare in contatto con un altro clan della droga del Sud America: un doppio sodalizio criminale particolarmente attivo nell'indroduzione delle sostanze stupefacenti dall'estero al nostro capoluogo attraverso i corrieri, ovulatori e addirittura, nascosta all'interno di palle da cricket. Quest'ultimo carico, proveniente dal Pakistan, ha permesso di intercettare ben 500 grammi di eroina.

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L'operazione - denominata appunto Cricket - è scattata all'alba di mercoledì 5 aprile; sette persone sono state raggunte dal provvedimento della misura cautelare del carcere  emesso dal gip di Perugia su richiesta della Procura - cinque di queste sono finite direttamente in carcere, due sono latitanti - altri quattro sono stati sottoposti all'obbligo di dimora. 

Il rapporto fra il gruppo nigeriano e quello sudamericano - composto prevalentemente da ecuadoriani e peruviani, stanziati in questa provincia e attivamente impegnati nell'importazione dall'Ecuador di grossi quantitativi di coca - era basato da una sorta di mutua assistenza, come speigato dalla Questura di Perugia. Il sodalizio africano voleva infatti allargare il proprio traffico di droga e gli serviva un rapporto per l'approvvigionamento di cocaina. Le due organizzazioni criminali erano attivamente in contatto per la gestione dei carichi di droga da piazzare a Perugia. 

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Ma il domus del sodalizio, era un nigeriano che aveva un negozio etnico a Fontivegge; nel corso del blitz all'interno della sua abitazione gli agenti sono riusciti a recuperare otto chili e mezzo di marijuana, nonostante il suo tentativo di disfarsene. Aveva infatti gettato il bustone con la droga fuori dalla finestra. Era ancora questo gruppo di nigeriani ad avere una fitta rete di "sodali", dislocati da Torino a Castel Volturno, ma anche fuori dai confini nazionali. Oltre all'arresto di dieci corrieri e al recupero di due chili di coca ed eroina, sono stati identificate anche 35 persone facenti parti - vario titolo - della struttura criminale. 

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Il Questore Francesco Messina, nel corso dell'incontro con la stampa,  ha voluto ancora una volta sottolineare l'efficacia con cui forze dell'ordine portano avanti l'azione repressiva e investigativa: "Il tasso di criminalità negli ultimi quattro anni è nettamente calato", inoltre i perugini - unitamente alle forze dell'ordine - sono i primi compartecipi all'interno di questa sistema di sicurezza, fortemente attenzionata dai cittadini stessi. Inoltre il Questore ha voluto spiegare come dietro l'attività dei negozi etnici- siti in prevalenza a Fontivegge - non sempre si nasconde un mondo criminale legato allo spaccio o altre attività delittuose: "Ci sono anche commercianti stranieri onesti, che nulla hanno a che vedere con queste cose ed è importante non fare di tutta l'erba un fascio, nè generalizzare". 

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