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Cronaca

Dove Andare: al Post... una tre giorni di saperi e di sapori

Ponte del 2 giugno di grande appeal al Post (Perugia Officina della Scienza e della Tecnologia) e adiacenze. Il vecchio cortile comunale – che un tempo conteneva i mezzi dei pompieri, i carri funebri e le carrozze – è oggi divenuto fucina di sapori e di saperi. Tante famiglie con bambini (ma anche adulti, e tra essi il prefetto), accorsi per partecipare alla “Fiera del Melo”. Una tre giorni all’insegna del consumo e della cultura “green”. Con spazio per prodotti alimentari tutti naturali e oggetti usciti rigorosamente dalle mani di sapienti artigiani. Previsti, per oggi, numerosi workshop e laboratori che si dipaneranno fino alla giornata di domenica.

Ma cosa si va a fare, in piazzetta del Melo? A divertirsi e a imparare. Il Post, infatti, non è un museo, ma un laboratorio che si presenta come vera “officina creativa”. Non è un caso che gli stessi exhibit siano regolarmente interattivi, ossia disponibili al dialogo con l’utente di qualsiasi età. Prima vedi il fenomeno, poi lo capisci perché ci ragioni e ci arrivi da solo, o perché c’è qualcuno a spiegartelo.

Una trentina gli artigiani da tutta Italia a vendere, ma anche a proporre attività laboratoriali. Perché il sapere può diventare “saper fare” e comprendere “cosa, come e perché” si fa. Dunque: saperi tecnologici e manualità si possono, anzi si devono, ricondurre ad unità. Tecnologia e giochi di un tempo si armonizzano, in una visione che ha riguardo per la storia del costume e della società. È perciò riduttivo definire l’iniziativa come “mercatino”. 

Dice uno che la sa lunga: “Si tratta di una teaching session”, ossia di un’occasione di insegnamento/apprendimento, Se si vuol mangiare, si possono provare sapori tutti umbri, con straordinarie novità. Va annoverata tra le più originali il “lecca lecca di chianina”, una specialità al costo di 2 euro. Una proposta altrettanto originale è la presentazione, da parte della blogger Silvana Santa, del suo libro “Una mamma green”.

Per il settore “creatività”, mai disgiunta dalla “manualità”, viene proposta la sezione “Alchimia in 3D”. Scienza e tecnologia sotto la guida di operatori specializzati, per bambini dai 3 agli 11 anni. Seguendo l’antico detto del “ludendo discitur” (da Quintiliano a Piaget): ossia che il gioco resta la migliore forma d’apprendimento.

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