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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Dossier Save The Children sull'Umbria: bambini in via di "estinzione". I piccoli di famiglie povere con poche opportunità di un futuro normale

"La miopia della politica che in questi ultimi decenni non ha investito a sufficienza sul bene più prezioso del nostro paese, l’infanzia"

I bambini da sostenere contro povertà e persino carenza alimentari non sono soltanto lontano da noi, ma sono (e sempre di più) anche nella nostra Umbria. E i due anni di pandemia hanno contribuito in maniera pesante a marcare le disuguaglianze sociali e di crescita individuale in chiave futuro prossimo. La fotografia, anche per la nostra Regione, è stata scattata nella XII edizione dell’Atlante dell’infanzia a rischio, dal titolo “Il futuro è già qui”, diffuso a pochi giorni dalla Giornata mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza da Save the Children. 

La povertà è un fenomeno che fa paura sia nel presente che per gli sviluppi nel futuro. Andiamo a capire il perchè: un minore su 10 (13%) vive in condizioni di povertà relativa: per il quinto di famiglie più in difficoltà, la spesa alimentare e quella per l’abitazione, incluse le bollette, occupa la gran parte del bilancio familiare, lasciando poco e niente per spese importanti per la cultura, lo sport, la salute e per l’istruzione dei figli. Proprio su queste voci di spesa ‘educative’ e generative la forbice tra famiglie benestanti e in difficoltà si allarga drammaticamente. E' facile capire che senza un sostegno su cultura, sport e formazione i giovani di famiglie in povertà difficilmente riusciranno a prendere quell'ascensore sociale per migliorare, da adulti, il proprio tenore di vita. 

La povertà, anche se non è il solo fenomeno determinante in questo caso, sta infoltendo sempre di più le schiere dei govani - dai 15 ai 29 anni - che lasciano gli studi e di coloro che  non lavorano, non studiano e non sono inseriti in alcun percorso di formazione. Il dato umbro è sotto la media nazionale ma è in crescita costante: l’11,2% non ha terminato gli studi fino alla maturità e i cosiddetti Neet sono addirittura il 18,7 per cento. La mancanza di formazione e di stimoli stanno facendo buttare al vento anni preziosi per la crescita e per la propria capacità di trovare un posto nel mondo. 

Ma il dato che fa più paura è la demografia: i bambini e le bambine sono ormai a rischio estinzione. In 15 anni in Umbria è drasticamente diminuita: oggi meno di un cittadino su 6 non ha compiuto i 18 anni. Un debito demografico, economico e soprattutto un debito di investimento nelle generazioni più giovani, che ha travolto tutto il Paese e la nostra Umbria.  

“Siamo di fronte ad un domani incerto" ha analizzato afferma Daniela Fatarella, Direttrice Generale di Save the Children Italia "Da un lato c’è un futuro che rischia di essere compromesso dalla crisi economica, educativa, climatica. Dall’altro sembra esserci la miopia della politica che in questi ultimi decenni non ha investito a sufficienza sul bene più prezioso del nostro paese, l’infanzia. Ascoltare le istanze di bambine, bambini e ragazzi è un imperativo: si aspettano una società diversa e dobbiamo renderli protagonisti di questo cambiamento. Il tempo delle parole è passato e ora bisogna immediatamente impegnarsi in politiche concrete a favore dell’infanzia: i fondi dedicati alla Next Generation sono risorse importanti che possono trasformare le parole in realtà ed è un’occasione che non possiamo perdere”. Servono fondi per le famiglie numerose, investire nei giovani e soprattutto serve un piano straordinario per l'Umbria: gli Stati generali contro spopolamento e nascite zero. Siamo ormai arrivati a pochi centimetri dal burrone: non si può più attendere. 

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