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Cronaca Centro Storico

Dossier 15 piazze a Perugia, Italia Nostra elenca tutte le brutture: "Lontani dagli standard europei"

Esaminate quindici piazze perugine concatenate le une alle altre da brevi distanze: Sant’Agostino (Domenico Lupattelli), Grimana, Ansidei, Morlacchi, Università, Cavallotti, IV Novembre, Matteotti, Repubblica, Italia, Danti, Piccinino, Michelotti, Rossi Scotti, Raffaello

Perché le piazze e i centri delle città europee, da Praga a Pietroburgo, da Parigi a Tübingen, da Potsdam ad Aix en Provence, da Oporto a Siviglia sono impeccabili in ogni loro punto e le varie installazioni moderne necessarie e indispensabili (pensiline, segnali, tecnologie, etc.) sono curate e trattate mediante design, però lo stesso non avviene a Perugia (e in quasi tutte le città italiane)? Cosa abbiamo di meno? La domanda è stata posta dall'esponente di Italia Nostra, Mauro Monella, che vuole stimolare l'amministrazione comunale al fine di eliminare tutte le brutture e il degrado dal centro storico perugino. Monella ha ammesso che "interventi positivi sono stati fatti di recente in Piazza Matteotti e Piazza Grimana", ma come c'è ancora tanto da fare come dimostra il dossier che è stato elaborato da Italia nostra. 

Esaminate quindici piazze perugine concatenate le une alle altre da brevi distanze: Sant’Agostino (Domenico Lupattelli), Grimana, Ansidei, Morlacchi, Università, Cavallotti, IV Novembre, Matteotti, Repubblica, Italia, Danti, Piccinino, Michelotti, Rossi Scotti, Raffaello.  A breve sarà pubblicato anche un book fotografico. "Abbiamo verificato troppe brutture rinvenute ove più ove meno, ma non c’è una piazza che sia perfettamente a posto": ha concluso Mauro Monella. 

Ecco tutte le cose non vanno: fioriere rotte, brutte, sghembe, di plastica, di graniglia di cemento, incolte e secche; ossessiva ed esagerata presenza di segnali stradali di grandi dimensioni (invece nei centri storici sono consentiti dalla legge formati piccoli e discreti); “conchiglie” dell’enel e della telefonia maltenute e improprie nel contesto (invece che pensate appositamente per l’ottimale decoro urbano); transenne zoppe, angoli con rifiuti incronichiti, ombrelloni di bar e ristoranti ancorati con blocchi di cemento o di graniglie; pali e paletti storti e a volte privi di qualsiasi segnale; edicole inutilizzate e imbrattate. 

Alberi dalla chioma eccessiva e infestante, panorami perduti a causa di vegetazione infestante e incolta; pavimenti in bitume e pieni di buche; diffusione di adesivi volantini e manifesti disparati su tutte le superfici utili comprese le cassette postali; scritte scarabocchi e psudo-disegni con vernici su intonaci e pietre; presenza abnorme di automobili o furgoni in sosta, molte piazze destinate a parcheggio, auto sopra marciapiedi, sagrati, addossate a portoni e negozi; panchine divelte, altre rotte e sporche; cabine telefoniche degradate; cavi sulle facciate che disegnano labirinti e geroglifici: elettrici, del gas, telefonici, sportelli di contatori, tubi di esalazione, tubi variopinti. 

Cantieri perenni dai ferri arrugginiti; alcune insegne commerciali improprie dai colori eccessivi in un luogo storico; colori di intonaci sbagliati, palazzi con intonaco nuovo ma con inferriate, portali, cornici, pluviali rimasti non trattati e sporchi; chioschi abbandonati; cordoli rotti o sbrecciati, aiole sporche, aree dove la nettezza urbana non arriva; illuminazioni assenti o abbaglianti, serrande di garage in alluminio, porte in ferro o addirittura in vetro.

"Vogliamo chiedere al Sindaco - ha scritto Monella -  di venire a fare un giro con noi, magari accompagnato da suoi alti funzionari; abbiamo la pretesa di insegnare finalmente a VEDERE, ad accorgersi, a notare: vedere il brutto, l’incongruo, il disgustoso, l’improprio, l’offensivo. Imparare a sentirsi frustrati e inutili, dall’incuria, dall’approssimazione, dall’irrazionalità, dalla confusione, dall’insipienza".

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