Dormitorio Perugia, ci scrive un senza tetto: "Chiusura anticipata di un'ora: torniamo in strada quanto è ancora freddo"
Questa mattina quando ho visto questa mail inserita direttamente nel nostro gestionale sono stato assalito sia da profonda amarezza che senso di potenza. La mail è stata inviata da 44enne italiano, istruito, ma che vive a Perugia in strada e grazie al dormitorio comunale ha una brandina dove andare a dormire con un paio di coperte. Ha inserito anche una foto, rispettosa degli altri ospiti, ma crudissima: perchè è la dimostrazione della povertà che avanza, dell'incubo che può diventare realtà anche per molti di noi. Ed è anche la dimostrazione tangibile di quanto la società sia impreparata e con pochi fondi reali per tutelare queste persone meno fortunate di noi ma che meritano un tetto - chi lo vuole - e una vitadignitosa. Questo nostro lettore chiede una cosa semplice: mantenere il dormitorio e allo stesso tempo evitare la chiusura anticipata prevista... che li spingerebbe sempre più presto sulle nostre strade. Chiediamo lumi all'assessore Cicchi, sempre disponibile nell'intervenire quando si tratta di una buona causa.
**********
Buongiorno, sono un 44 enne che vive a Perugia ma non avendo una casa per varie vicessitudini è costretto a vivere per strada e dormire al cva. Questa mattina abbiamo appreso noi closciard che la giunta comunale o il sindaco o non sappiamo bene chi,ha deciso il dormitorio chiude un'ora prima e noi abbiamo paura che questo è solo l'inizio di altri disagi.
In realtà a quanto ho capito io personalmente ci sono altri problemi ma riguardano a gli operatori che ci trattano come se noi fossimo in albergo. Vi chiedo se per cortesia ci aiutate a capire meglio e se ci dovessero essere problemi piu grossi magari scrivete un articolo o fate un intervista con chi di dovere. Per noi ( e per quanto ne sappiamo noi) un'ora prima ci cambia molte cose, per dirne una, si va prima fuori al freddo. Grazie!!!