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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Farmaci per curare l'impotenza utilizzati per "pompare" i muscoli: cinque sotto processo

Medico e sportivi sotto processo per doping, commercio illegale e ricettazione di farmaci

Un farmaco per l’impotenza utilizzato per pompare i muscoli, insieme con altre pillole e anabolizzanti. È questa l’accusa che ha portato cinque persone, un medico, due body builder, uno sportivo e un “cultore” del fitness, davanti al I Collegio del Tribunale penale di Perugia.

Le accuse della Procura di Perugia riguardano anche la ricettazione di farmaci e la cessione di sostanze dopanti, con i preparati che sarebbero passati attraverso una farmacia del capoluogo e il peculato in quanto a casa del medico sono stati trovati farmaci dell’Usl 1 ad uso esclusivo ospedaliero.

Secondo la ricostruzione effettuata dai Carabinieri del Nas il medico “in qualità di specialista di endocrinologia” avrebbe “ceduto verso corrispettivo ad una vasta rete di acquirenti farmaci e sostanze ad effetto dopante pericolose per la salute, ordinando parte della preparazione galenica in una farmacia di Perugia”. I farmaci sarebbero passati attraverso il laboratorio “tramite ordinativo di acquisto, in base ad apposite ricette mediche intestate a se stesso”.

Il ritiro sarebbe stato “effettuato dal paziente tramite la presentazione di una busta chiusa contenente la somma da pagare per l’acquisto del farmaco, maggiorato dell’onorario per il medico e dallo stesso arbitrariamente stabilito, con indicazione di esami diagnostici fittizi, all’esterno delle buste, al fine di evitare i controlli”.

I farmaci sarebbero stati recapitati anche attraversi “corriere o con i servizi postali”.

Per la Procura l’assunzione non sarebbe stata giustificata “da idonea condizione patologica e senza che il paziente avesse sottoscritto il consenso informato, quindi senza essere consapevole di assumere farmaci potenzialmente tossici e danno si per la salute pubblica”.

Gli altri imputati sono accusati di ricettazione in quanto avrebbero “ricevuto farmaci dopanti di illecita provenienza, in quanto la loro ricezione non era giustificata da idonea condizione patologica, con il fine di implementare le proprie prestazioni sportive ed atletiche anche in relazione ad attività non agonistiche”. I farmaci sarebbero serviti ad “acquisire miglioramenti metabolici e fisici” e “per implementare le proprie prestazioni sportive e atletiche anche in relazione ad attività non agonistiche”. I presunti reati sono avvenuti a Perugia, Bastia Umbra, Città di Castello e Gualdo Tadino. I cinque sono difesi da Michele Morena, Leonardo Martinelli, Roberto Bianchi, Antonio Araca e Mauro Bigi.

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