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Giovedì, 28 Settembre 2023
Cronaca

Docente schiaffeggia l'alunno, ma i compagni non ricordano i fatti: "Troppo caos durante la lezione"

L'acccusa di lesioni è prescritta, ma la Corte d'appello conferma il risarcimento: "Le sollecitazioni del pm a far ricordare ai ragazzi i fatti non inficiano la testimonianza"

Il reato di lesioni è prescritto, ma il docente che ha schiaffeggiato l’alunno deve pagare il risarcimento. Lo ha deciso la Corte d’appello di Perugia dopo aver deciso che “la prova del fatto costituente reato può essere desunta anche dalle dichiarazioni rese dai testimoni, che avevano ricordato il fatto solo in seguito alle contestazioni effettuate dal pubblico ministero”.

In altre parole gli studenti chiamati a testimoniare sul fatto non ricordavano molto, qualcuno in maniera confusionaria, con scarsa corrispondenza tra orari e materie di insegnamento. Ricordi che riaffioravano “solo a seguito delle contestazioni operate dal pubblico ministero”. La difesa aveva provato a contestare la suggestione operata con l’opera di stimolazione del ricordo.

Per la Corte, invece, tutto ciò “non escludeva l’attendibilità dei testimoni, sia in considerazione del significativo decorso del tempo dal fatto, sia per le condizioni particolari in cui si svolgevano le lezioni, caratterizzate da un gran caos, nonché dalla indisciplina diffusa degli altri ragazzi”.

Ne conseguiva che “la Corte d’appello confermava la sentenza di condanna al risarcimento del danno derivante dal prescritto delitto di lesioni, cagionate nei confronti di un alunno dal docente di un istituto superiore”.

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