Scuola, docente con contratto a termine: "sì" al risarcimento per le condizioni di lavoro sfavorevoli

Il docente che ha stipulato una serie di contratti a tempo determinato ha diritto al risarcimento del danno e alla progressione stipendiale. Per il Tribunale di Spoleto, sezione lavoro, con decisione confermata dalla Cassazione, il Ministero deve assicurare al lavoratore a tempo determinato “condizioni di impiego” che non siano meno favorevoli rispetto a quelle riservate all’assunto a tempo indeterminato comparabile.

Una docente precaria ha portato in giudizio il Ministero ottenendo il riconoscimento al “risarcimento dei danni per l’illegittima apposizione del termine ai contratti stipulati con l’Amministrazione resistente, con condanna di quest’ultima alla corresponsione della somma pari a 10 mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto”.

Siccome il Ministero non ha ancora pagato, però, la docente ha portato il caso all’attenzione del Tribunale amministrativo regionale dell’Umbria, chiedendo l’ottemperanza di quanto disposto dal giudice del lavoro.

Il Ministero si è opposto affermando che non è mai stato notificato alcunché da parte della docente precaria, ai fini dell’esecuzione della sentenza.

I giudici amministrativi hanno dato ragione al Ministero, ricordando che secondo la legge ci sono 120 giorni di tempo per richiedere “il giudizio di ottemperanza avanti al giudice amministrativo, integrando una condizione dell’azione esecutiva intentata nei confronti della pubblica amministrazione”.

Ne consegue l’inammissibilità del ricorso, ma resta valida “la possibilità per la ricorrente di riproporre azione di ottemperanza una volta portati a compimento i suindicati adempimenti”.