Il marito infedele si prende la colpa della separazione, anche se la moglie è una prevaricatrice
La decisione della Corte d'appello di Perugia: "L'uomo doveva provare che la crisi coniugale era iniziata prima del tradimento, che mina comunque il rapporto"
La moglie è “prevaricatrice”, ma il marito è stato infedele, quindi si prende la colpa della crisi coniugale e della separazione.
La Corte d’appello di Perugia ha confermato la decisione di addebito nella separazione a carico del coniuge che è stato infedele. Secondo i magistrati, infatti, la “condotta di infedeltà coniugale viola uno degli obblighi imposti direttamente dalla legge e mina in radice l'affectio familiae, cosicché si giustifica la separazione e l'addebito al coniuge che detta infedeltà ha commesso”.
Nel ricorso l’uomo “lamentava che la crisi coniugale fosse dipesa da atteggiamenti prevaricatori del coniuge e non dalla propria condotta infedele, senza peraltro allegare, a giudizio della Corte, idonei elementi di prova a supporto”.
Sarebbe a carico dell’uomo, invece sostengono i giudici, “l’onere di provare la mancanza del nesso eziologico tra la violazione verificatasi e la crisi coniugale.