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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Dall'Umbria una nuova ricerca sui disturbi alimentari: "Diagnosi immediata per intervenire subito"

Finalità della ricerca, sarà quella di riuscire a creare un modello che permetta di monitorare l’insorgenza dei Disturbi del Comportamento Alimentare, per far si che si possa agire tempestivamente sulla diagnosi e prevenzione

I Disturbi del Comportamento Alimentare sono patologie multifattoriali, diversi aspetti concorrono dunque all’insorgenza di tali malattie; dai fattori psicologici, culturali, sociali ma anche genetici. Una componente, quest’ultima,  ancora poco investigata.

Dal  2012  la USL 1e USL 2 dell'Umbria, la Regione Umbria e l’Università degli Studi di Perugia, l'Associazione dei familiari DCA Mifidodite , con la collaborazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Spoleto stanno realizzando  uno screening genetico in Umbria che  ha come obiettivo quello di portare un contributo alla ricerca mediante l’identificazione di geni responsabili (in particolare polimorfismi) dello sviluppo di disturbi quali Anoressia e Bulimia nervosa. Dai primi risultati ottenuti, è emerso come la malnutrizione (sia per eccesso, che per difetto), modifichi il patrimonio genetico; un importante scoperta che potrebbe aiutare a capire quali fattori di rischio incidono su determinati individui.

“Finalità della ricerca, sarà quella di riuscire a creare un modello che permetta di monitorare l’insorgenza dei Disturbi del Comportamento Alimentare, per far si che si possa agire tempestivamente nella diagnosi ma anche nella prevenzione” spiega Laura Dalla Regione, Direttrice Rete DCA USL 1 dell’Umbria che ha presentato ieri, a Palazzo Donini, i risultati preliminari.

“La ricerca – prosegue Tommaso Beccari, Professore di Biochimica Università degli Studi di Perugia – è iniziata prendendo in esame il Dna di 350 pazienti affetti da Anoressia e Bulimia dai 12 ai 50 anni, creando in tal modo anche una delle Banche Dati più grandi d’Italia. Sarà più facile così permettere studi approfonditi e ottenere associazioni tra disturbi alimentari e modifiche del Dna”.

La ricerca, tutt'ora in corso, è tra le più importanti, per numero di pazienti e geni analizzati, mai fatta in Italia e risultati preliminari  sono già stati presentati in pubblicazioni e congressi internazionali.

In futuro questi risultati potranno permettere di effettuare una diagnosi precoce nei soggetti portatori di polimorfismi nei geni candidati (cioè responsabili dello sviluppo di determinate malattie) e conseguentemente iniziare un’efficace attività di prevenzione. Inoltre questa ricerca aiuterà a identificare e distinguere quali sono i fattori di rischio per alcuni individui e per quali disordini del comportamento alimentare. Infine questo studio è importante per cercare di comprendere i meccanismi molecolari che sono alla base dell’insorgenza dei disturbi alimentari per sviluppare nuove strategie terapeutiche.

"Proseguire su questa linea – continua Laura Dalla Ragione – di ricerca consentirà alla comunità umbra, ma non solo, di confrontarsi con le potenzialità degli screening/indagini genetiche ma anche di partecipare al miglioramento, in futuro, dei trattamenti terapeutici per queste malattie".

L’Umbria, in particolare, è una delle poche regioni italiane che offre una rete completa di servizi sanitari per i Disturbi del Comportamento Alimentare; dal sistema ambulatoriale, alla residenza, ai centri diurni. Resta primaria comunque, la necessità di fare una diagnosi precoce di malattie quali Anoressia e Bulimia per trovare terapie adeguate. La ricerca sui fattori genetici potrà apportare un contributo fondamentale nel trattare, curare, prevenire i disturbi alimentari. 

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