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Cronaca

Distillerie Di Lorenzo, truffa ed emissioni fuorilegge: in quattro rinviati a giudizio

Rinvio a giudizio nei confronti dei due rappresentati legali della società “Distillerie G. Di Lorenzo S.r.l.” di Perugia, inquisiti dalla procura per il reato di truffa e per due responsabili tecnici

Rinvio a giudizio nei confronti dei due rappresentati legali della società “Distillerie G. Di Lorenzo S.r.l.” di Perugia, inquisiti dalla procura per il reato di truffa. Dalle indagini condotte dai carabinieri del Noe, i due imputati avrebbero “tratto in inganno” la società “Gestore dei Servizi Energetici S.p.A.” attestando il possesso dei requisiti per “impianti alimentati da fonti rinnovabili”.

Secondo il capo d’imputazione formulato dal pm Manuela Comodi, avrebbero attestato falsamente di avere i requisiti per il riconoscimento della qualifica L.A.F.R. (Impianto Alimentato da Fonti Rinnovabili) ai fini della concessione degli incentivi inducendo in errore – si legge nelle carte – il GSE sulla consistenza e sul sistema di funzionamento dell’impianto. Per l’accusa si sarebbero procurati un ingiusto profitto di oltre 3milioni di euro.

L’avviso di garanzia nel marzo dell’anno scorso fu notificato anche ai due “responsabili tecnici” dell’azienda per avere, in dieci diverse occasioni, tra il 2015 e il 2016, emissioni di polveri fuori dai limiti consentiti, come accertato dai tecnici dell’Arpa di Perugia dopo il controllo del “sistema di monitoraggio delle emissioni”. Per l’accusa avrebbero violato in più occasioni i valori limite da quelle imposte dal Decreto legge 4722 del 28 marzo 2013 della Provincia di Perugia. Anche per loro, il gup Piercarlo Frabotta, ha disposto il rinvio a giudizio al prossimo 7 novembre dinanzi ai giudici in composizione monocratica. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Francesco Maria Falcinelli e Michele Bromuri.

 “Accuse senza fondamento” e un'ipotesi inquinamento “già chiarita dal Tar dell'Umbria”. Era stata questa la risposta della società Distillerie Di Lorenzo di Ponte Valleceppi in merito all’inchiesta coordinata dalla procura. “La società Distillerie Di Lorenzo– era stata la risposta - si è mossa sempre nel pieno rispetto delle regole e delle leggi vigenti, mentre per quanto riguarda  lle emissioni erano stati già oggetto di una sentenza ‘civile’ da parte del Tribunale amministrativo regionale (Sezione prima) nel settembre del 2016. In questa sentenza il Tar dell’Umbria aveva condannato Arpa e Regione Umbria al pagamento delle spese legali (pari a 2mila euro) e annullato il provvedimento di sospensione delle attività adottato in precedenza”.

Ora la partita si giocherà in dibattimento. 

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