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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

"Cambierò per te e nostro figlio": da alcolizzato a padre e marito modello grazie alla forza dell'amore

Una lunga storia. Una storia d'amore stroncata dall'alcol, ma alla fine l'amore ha trionfato, l'uomo dopo un lungo percorso è riuscito a uscire dal tunnel. Era stato accusato di maltrattamenti ma ora ha dimostrato di essere cambiato in tribunale

“Cambierò per te e per nostro figlio”. È stata questa la sua promessa prima di fare le valigie e rinchiudersi in una comunità di recupero. L’alcol aveva completamente distrutto la sua famiglia, al punto tale che era stato abbandonato a se stesso. Lui, però, non reggendo quella distanza con la compagna aveva deciso di disintossicarsi e dimostrare che ce l’avrebbe potuta fare. Un gesto d’amore nei confronti della donna che amava, ma soprattutto un gesto d’amore verso se stesso. I giorni sono passati. Il mostro dell’alcol alla fine è stato sconfitto.

Adesso, eccoli, mano nella mano di nuovo insieme, nonostante la guerra tramite avvocati e nonostante quel processo ancora in piedi per maltrattamenti. Sconfitto il mostro che rendeva impossibili le loro vite, hanno deciso di riprovare a ricucire quell'unione. E alla fine ce l’hanno fatta.

I fatti - Si erano conosciuto nell’estate 2010. Un amore immediato, tanto da spingere lui a fare i bagagli e decidere di rendere perfettamente romantico quel sogno, trasferendosi da lei con velocità a effetto lampo. Ma non tutto l’oro è quel che luccica.

L’inizio idilliaco, infatti, di una storia che sembrava essere eterna ben presto si dissolve. Tutto muta con l’arrivo del primo figlio. “La picchiava – si legge nel capo d’imputazione - anche quando la stessa era incinta, accusandola di infedeltà inesistenti; la minacciava anche di morte e la insultava umiliandola, così da indurre nella stessa un costante stato di timore per la propria incolumità e quella del figlio”.

Lui, di Castiglione del Lago, convince la compagna a trasferirsi nel suo paese. Lei, remissiva, accetta la proposta, credendo forse in un nuovo inizio. Un errore dietro l’altro, perché la situazione non cambia, anzi degenera. Un inferno che dura per ben sei mesi, e precisamente dal gennaio 2011 al luglio dello stesso anno, tanto da indurre la vittima a vivere “in un costante stato di timore per la propria incolumità e quella del figlio”. Anche se il figlio l’uomo, classe 1982 e difeso dall'avvocato Giuseppe De lio dello studio Brusco, non lo ha mai lontanamente sfiorato, rifacendosi esclusivamente sulla donna.

Complice di quelle aggressione il “maledetto” alcol che alterava completamente la personalità del 32enne, tramutandolo in una “belva aggressiva”, almeno stando alle testimonianze della vittima. Altro testimone chiave dell’intera “storiaccia” la vicina di casa che avrebbe confermato di “avere assistito più volte a litigi violenti”.

Ma l’uomo non si ferma qui. Oltre a picchiare la compagna in alcune occasione si scaglia anche contro il fratello che, una volta in ospedale, gli sarà data una prognosi di 10 giorni. Poi quell’intervento dei carabinieri di Castiglione del Lago, durante il quale il giovane, nonostante la presenza dei militari, continua a inveire contro la compagna. Al 32enne venne notificato un provvedimento che gli vietava di “avvicinarsi ai luoghi di lavoro e di residenza della persona offesa e di mantenere una distanza di almeno 500 metri”.

Adesso tutto è mutato. I due giovani, dopo un breve rodaggio, appaiono felici. Il loro unico scopo è donare felicità a quel bellissimo bambino che portano sempre con sé. Il legale dell’imputato, Giuseppe De lio, a margine dell’udienza che si è tenuta oggi e rinviata all’11 settembre, ha dichiarato: “Verrà posta all’attenzione del tribunale il radicale cambiamento di vita dell’assistito”. 

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