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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Papa Benedetto XVI dimissionario: "Come il 'perugino' Celestino V"

Monsignor Gualtiero Bassetti da Vescovo di Perugia ha fatto il parallelo tra l'attuale pontefice e il dimissionario Celestino V che era stato eletto in conclave proprio a Perugia

"Siamo di fronte ad un evento epocale. Nella bimillenaria storia della Chiesa è rimasta celebre la rinuncia dal sommo pontificato di Papa Celestino V, il monaco Pietro da Morrone": le sconvolgenti dimissioni storiche di Papa Benedetto XVI hanno non solo turbato tutta la comunità cattolica e laica perugina ma hanno fatto tornare indietro nel tempo l'orologio dei secoli della città. Infatti come ha ricordato il Vescovo di Perugia, Monsignor Gualtiero Bassetti, le dimissioni del Papa attuale riportano proprio al conclave perugino dove venne eletto l'altro Papa dimissionario più famoso della storia: ovvero Celestino V.

"Era stato eletto alla cattedra di San Pietro - ha spiegato Monsignor Bassetti - da parte di un conclave tenutosi a Perugia nel 1294, dopo essere rimasto in carica cinque mesi. Non ci sono parole per poter commentare una decisione così grave, certamente meditata e sofferta da parte del Santo Padre. Ci mancherà la sua figura semplice, umile e così affettuosa negli incontri; ci mancherà il suo magistero lucido, puntuale, profondo; ci mancherà la sua parola pacata, ma sempre illuminante, che non solo coinvolgeva la mente, ma soprattutto il cuore".

Bassetti si è detto sorpreso e ammirato per l'umiltà di Benedetto XVI: "La notizia delle dimissioni di Benedetto XVI mi ha lasciato sconvolto. Riflettendo sul fatto, ho compreso ancor più la grandezza d’animo di questo pontefice, che, ormai fragile nella salute e più debole di energie, ha avuto il coraggio e la coscienza di rimettere il proprio mandato nelle mani di Dio. Si dedicherà alla preghiera e all’intercessione presso Dio per questa nostra Chiesa, che in questo momento ne ha particolarmente bisogno e che lui ama profondamente e per la quale ha speso tutte le sue energie. Gli assicuriamo anche le nostre preghiere come pegno di riconoscenza e di gratitudine profonda».

Il 27 febbraio prossimo, alle 21, nella nostra cattedrale un incontro di preghiera di ringraziamento a Dio per Papa Benedetto XVI e di vicinanza spirituale alla sua persona.

LA STORIA DI CELESTINO V

Celestino V, ''colui che fece il gran rifiuto'', come lo indica Dante, che nella Divina Commedia lo colloca nell'Antinferno tra gli Ignavi.

Di origini molto umili (i genitori erano contadini e lui era il penultimo di dodici figli) Celestino V fu eletto al soglio pontificio il 5 luglio 1294 in tempi molto bui per la Chiesa. Rassegno' le dimissioni dopo pochi mesi, il 13 dicembre di quello stesso anno, non reputando piu' opportuno prestarsi alle pressioni di Carlo d'Angio' e dei faccendieri intenti ad approfittare della sua buona fede. Catturato a Vieste nel giugno 1295 mentre tentava di raggiungere l'eremo di Sant'Onofrio, fu consegnato al nuovo Papa Bonifacio VIII e imprigionato nel castello di Fumone (Frosinone) dove rimase fino alla morte, avvenuta nel 1296.

Aveva 87 anni. Sui motivi dell'elezione, della sua rinuncia e della sua detenzione gli storici hanno discusso a lungo, additando per lo piu' Celestino come un santo e Bonifacio VIII in chiave tutta negativa. Teorie che pero' sono state in parte riviste. In particolare, in occasione della terza visita di Benedetto XVI in Abruzzo nel luglio 2010, con sosta proprio presso la tomba di Celestino per consegnargli il ''pallio'', sull'Osservatore Romano Paolo Vian scrisse: ''non e' ne' l'ingenuo vegliardo catapultato in scenari troppo grandi per lui ne' l'intrepido riformatore impedito dall'apparato mondano di una Curia tutta terrena''.

''Celestino e Bonifacio VIII non sono in realta' araldi di Chiese diverse''. E' quanto sostenne anche Paolo VI, primo papa moderno a rendere omaggio nel 1966 a Celestino V visitando il Castello di Fumone in Ciociaria e ''riabilitando'' Bonifacio VIII. Fin da ora invito tutta la comunità cristiana e tutti gli uomini e le donne di buona volontà a partecipare a questo nostro incontro, perché Papa Benedetto XVI è amato e rispettato da tanti non credenti, da tanti laici retti ed onesti».

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