Detenuto regala presepe napoletano e cravatta di sartoria al medico del carcere: due a giudizio
A processo il dottore che avrebbe redatto un certificato di malattia e il carcerato che lo avrebbe richiesto per ottenere una cella singola a Capanne
Un presepe di San Gregorio Armeno, del valore di 1.000 euro, e una cravatta della sartoria Marinella di Napoli per ottenere una cella singola in carcere grazie ad un certificato medico che attestava una particolare patologia.
Detenuto e medico sono stati rinviati a giudizio per corruzione e falsità ideologica dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Perugia.
L’indagine è partita dalla scoperta di un cellulare in possesso di un detenuto campano rinchiuso in carcere a Perugia. Tramite quel telefono avrebbe chiesto ai familiari di acquistare un presepe nel celebre quartiere napoletano, perché doveva regalarlo, dicono gli investigatori, ad un medico in servizio a Capanne per ottenere un grande favore: una cella singola grazie ad un certificato medico attestante falsamente l’esistenza di una patologia colon-rettale.
Il presepe sarebbe stato consegnato da un familiare del detenuto ad un dipendente (completamente estraneo ai fatti) del bar che si trova di fronte al carcere: “Verrà a prenderlo una persona, un medico del carcere”.
Gli imputati sono difesi dagli avvocati Giuseppe Innamorati, Daniela Paccoi e Guido Rondoni.
Il medico, sentito dal sostituto procuratore, avevav confermato agli investigatori di aver preso quel pacco, ma di averlo lasciato in un garage di un parente, senza neanche aprirlo e per quanto riguarda il certificato aveva certificato solo quanto da medico aveva rilevato nella visita. Secondo l’accusa, però, la visita sarebbe stata svolta e il certificato rilasciato, dopo la consegna del pacco.
Il 17 gennaio del 2023 si aprirà il processo nel corso del quale accusa e difesa si confronteranno davanti al giudice fino alla sentenza.