Derby di sangue tra Bastia e Foligno, giovane in coma dopo sassata: si apre il processo per 16 tifosi
Ammessa la costituzione di parte civile anche per la compagna e il figlio del tifoso che rimase ferito durante gli scontri dell'aprile del 2014
Si è aperto il dibattimento dinanzi al primo collegio del tribunale di Perugia, presieduto dal presidente Pazzaglia (a latere i giudici Cavedoni e Sconocchia) a carico di 16 imputati (per rissa, di cui uno per tentato omicidio), per i gravi fatti di sangue accaduti il 6 aprile 2014 durante il post derby Bastia-Foligno.
Durante gli scontri, un tifoso rimase gravemente ferito alla testa e costretto ad una lunga degenza. A dicembre scorso il gup Alberto Avenoso aveva disposto per tutti gli imputati il rinvio a giudizio: questa mattina si è svolta la prima udienza dibattimentale dinanzi ai giudici, con l'ammissione di costituzione di parte civile per la compagna e il figlio della vittima rimasta ferita da un oggetto contudente durante il post derby. Il collegio ha rinviato l'udienza al 2 ottobre, dove in aula inizieranno a sfilare i primi tre testimoni del pubblico ministero.
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Un post partita finito nel sangue. Durante la rissa esplosa tra tifosi bastioli e folignati, un giovane venne colpito in testa con un oggetto contundente-secondo l'accusa fu un27enne incensurato di Bastia (difeso dal legale Delfo Berretti) a colpire volontariamente il supporter folignate. Fu arrestato (e subito rilasciato) con l'accusa di tentato omicidio.
Nel corso delle indagini gli investigatori esaminarono le immagini delle telecamere di sorveglianza e raccolsero diverse testimonianze. A finire nel mirino della giustizia, oltre una decina di giovani tifosi, colpevoli, secondo l'accusa, di aver partecipato alla rissa. Si torna in aula ad ottobre con le prime audizioni dei testimoni.