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Cronaca Centro Storico / Via Pergola

Delitto Meredith: il Dna sul coltello forse non è di Mez

Nuovi sviluppi nel processo di appello per l'omicidio di Meredith a Perugia. Secondo i risultati della perizia scientifica, il Dna sul coltello potrebbe non essere della vittima

I risultati della perizia scientifica sui reperti del giallo di Perugia dicono che non è certo che la traccia di Dna trovata sul coltello, ritenuto dagli inquirenti come l'arma del delitto, sia di Meredith Kercher.  Questo è quanto scrivono i periti genetico-forensi nominati dalla Corte d'Assise d'Appello del capoluogo umbro, nel processo contro Amanda Knox e Raffaele Sollecito.

Secondo i periti incaricati, la traccia rinvenuta sarebbe compatibile con la mappatura genetica di Amanda e confermano la pssibile contaminazione ambientale delle prove raccolte nella villetta di via della Pergola. Stesso discorso vale per quanto riguarda le analisi effettuate sul gancetto del reggiseno indossato da Meredith quando venne uccisa.

Anche qui gli accertamenti tecnibi sono considerati non attendibili, in quanto non ci sarebbe stata un'errata interpretazione del tracciato elettroforetico relativo al cromosoma Y. Ricoridiamo che la Corte aveva incaricato i periti di compiere un nuovo accertamento sulle tracce di dna dei due reperti che però si è rivelato impossibile.

Carla Vecchiotti e Stefano Conti, dell'Istituto di Medicina legale de La Sapienza, hanno valutato, dunque, in base al grado di attendibilità degli accertamenti generici eseguiti dalla polizia scientifica sui reperti, con riferimento anche ad eventuali contaminazioni. Dunque, si aprono nuovi scenari sul delitto di Perugia con i due imputati che si sono sempre dichiarati innocenti, anche se proprio nell'ultima udienza del procedimento penale, Rudy Guede ha confermato le accuse ad Amanda e Raffaele.

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