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Cronaca Centro Storico

Sicurezza, Palazzo Priori: fuori legge piccoli bar, chioschi e birrini

Una delibera di giunta, per evitare schiamazzi, degrado e atti contro il decoro pubblico, autorizza solo attività commerciali con somministrazione sopra i 50 metri quadri. Chi ha tanti soldi da investire in centro?

Nel bicchiere di birra o nel calice per gli amari sempre di più si gioca la partita anti-degrado e persino sulla sicurezza dell'acropoli di Perugia.

Ormai è una convinzione diffusa anche nell'amministrazione comunale e a parte dei consiglieri stessi. L'esempio (per alcuni l'incubo) dei locali come il Caramello Mania con tanto di sequestro preventivo - è la dimostrazione che certi locali sono l'habitat di criminali, vandali e spacciatori.

E così a Palazzo dei Priori, in tempo di licenze libere per il mercato, arriva una delibera che mette i paletti per non far nascere locali inadatti e potenzialmente pericolosi. Come se i pusher scegliessero di approdare a Perugia a secondo dell'offerta più o meno squallida dei locali notturni. Ma questa è un'altra storia (....e delibera).
 
Ed ecco dunque nell'approvata delibera di giunta in Commissione essere messi al bando tutti quei locali che non possono permettersi una sala interna dove poter somministrare all'interno bevande e altro o al bancone o al tavolo.
 
D'altronde anche la Questura aveva più volte ribadito al Comune che "i fenomeni del degrado, degli schiamazzi e della percezione di insicurezza si amplificato anche a causa delle ridotte dimensioni di alcuni esercizi, che non dispongono di adeguati spazi di somministrazione all’interno, né di adeguati servizi igienici, determinando l’abitudine degli avventori di consumare soprattutto bevande alcoliche al di fuori dei locali, con conseguenti problemi di rumore, viabilità, decoro, quiete e sicurezza pubblica".
 
Ecco dunque che i futuri locali (birrerie, enoteche, bar ma anche pizzerie e locali che ospitano musica dal vivo saltuariamente) dovranno avere una superficie minima di 50 metri quadrati, bagni normali, e bagni per invalidi interni o consorziati con altre attività.
 
Inoltre per i locali di prevalente somministrazione di alimenti e bevande ove vengono esercitate attività di intrattenimento musicale, piano bar, di spettacolo o sala giochi  presentazione di documentazione previsionale di impatto acustico, secondo le modalità previste per la materia. Il parametro della superficie minima potrà essere derogata su richiesta, con deliberazione della Giunta Comunale,  per esercizi la cui attività sia di particolare interesse e rilevanza per la promozione dell’immagine, della cultura, della valorizzazione storico-artistica e dello sviluppo turistico ed economico  della città (quali!).
 
Ovviamente per i locali già esistenti queste modifiche non saranno retroattive, ma dovranno essere rispettate in caso di cambio di locali o se ceduti ad altri.
 
L'alcol è il grande nemico dell'acropoli, secondo il Comune. Ma con i nuovi parametri in centro storico chi dovrà investire in attività commerciali potrà farlo solo sborsando molti soldi: i locali sopra i 50 metri quadri hanno affitti record o una vendita a 3mila euro al metro quadro. Eppoi quanti sono gli spazi commerciali per realizzare bar o enoteche con più di 50 metri quadrati in centro? Con questi parametri neanche il marchio più in voga del gelato Grom avrebbe aperto a Perugia. E' questa la soluzione per evitare violenza, degrado e disturbo della quiete pubblica?
 
Ps: i bagni pubblici super accoglienti nei bar serviranno per supplire a queli di strada che non piacciono alla Sovrintendenza dell'Umbria?
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