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Cronaca

Prevenzione dei rischi cardiaci, ecco perché è necessaria una rete umbra di defibrillatori

La dottoressa Sara Mandorla: "Quando si tratta di salute pubblica non basta registrare l’eccellenza, bisogna anche e soprattutto riservare attenzione alle criticità"

L'Umbria sta lavorando al consolidamento e implementazione della rete di riabilitazione cardiologica, ma anche ad una legge regionale sulla diffusione delle manovre salvavita e sulla dotazione del Defibrillatore automatico esterno (Dae). Un progetto regionale che per alcuni si pone in contrasto con progetti analoghi già avviati da alcune città, per altri sarebbe invece un passo avanti nella prvenzione.

Riceviamo e pubblichiamo la posizione della dottoressa Sara Mandorla.

"In qualità di coordinatrice regionale delle Associazioni Amici del Cuore, già primario della Cardiologia dell’Ospedale di Gubbio-Gualdo Tadino, vorrei dare la mia opinione, e quella delle associazioni che rappresento, sul tema della proposta di legge regionale concernente la rete dei defibrillatori nel territorio umbro su cui è intervenuto l’ex consigliere del Comune di Perugia Carmine Camicia, Presidente della Associazione Angeli del Cuore, con una intervista rilasciata a Sandro Francesco Allegrini, che in un successivo articolo ha anche riportato il parere di un esperto.  

Nei due interventi di fatto si sostiene, almeno così sembra, di non ravvisare la necessità di ulteriori provvedimenti regionali in materia, dato che la normativa esistente ha consentito, a Perugia e in altre realtà umbre, di costruire una rete perfettamente funzionante, e che “non serve mappare ciò che è già mappato”. 

Mi dispiace dire che non è così. Non dubitiamo che Perugia abbia costruito una perfetta filiera - supponiamo controllata - che regola registrazione, attivazione, funzionamento e manutenzione del DAE (defibrillatori). Ma Perugia rappresenta circa il 20% della popolazione umbra e bisogna occuparsi anche del restante 80%. Quando si tratta di salute pubblica non basta registrare “l’eccellenza”, bisogna anche e soprattutto riservare attenzione alle criticità. 

Il Coordinamento “Amici del Cuore”, grazie all’esperienza maturata nell’implementazione della cardio-protezione nelle città sedi delle associazioni, ha condotto un’indagine su tutto il territorio regionale e evidenziato le criticità emerse, che possono essere così riassunte:

una forte discrepanza tra i DAE registrati e quelli non registrati: a nostro avviso non più della metà dei DAE presenti nel territorio è censita nel D-base della CO118. La mancata registrazione del DAE significa mancata registrazione della collocazione e geolocalizzazione nella rete, mancato collegamento con 118, assenza di qualsiasi informazione sul controllo, sul funzionamento, uso e manutenzione degli apparecchi; 

ci sono zone del territorio regionale dove non è presente alcun defibrillatore, oppure, se presente, non è inserito nella rete;

l’elenco dei DAE registrati e aggiornati all’aprile 2019, estrapolati dalla banca dati della ditta Beta80 riguardante la mappatura dei DAE nella nostra Regione e messi a disposizione della CO118, riporta informazioni talvolta imprecise sulla loro collocazione e geolocalizzazione, sul referente telefonico, sull’orario di disponibilità se collocato all’interno di una struttura o servizio, informazioni essenziali che condizionano il successo o meno di una defibrillazione in paziente in arresto cardiaco; 

al momento non esiste un D-base in cui vengono da remoto registrati dati relativi al funzionamento e alla manutenzione dei DAE, né è dato sapere se i DAE registrati nella rete siano ancora efficienti e presenti in quel luogo e agli orari indicati. 

Insomma, c’è ancora molto da fare e da migliorare. Sul tema vi è peraltro una importante novità a livello nazionale, con la recentissima (28 luglio) approvazione definitiva del DDL 1441 in Commissione Affari Sociali della Camera dei deputati concernente "Disposizioni in materia di utilizzo dei defibrillatori semiautomatici e automatici"; un DDL che una volta reso operativo ci porta all’avanguardia in Europa. 

Il nuovo impulso nazionale che viene dal DDL 1441 e prima ancora la necessità di superare i notevoli limiti della rete umbra giustificano pienamente, a nostro parere, un nuovo intervento organico della Regione che si ponga l’obiettivo di raggiungere un buon livello di presenza e di qualità del sistema DAE in tutta la regione. 

Per parte nostra, come associazioni Amici del Cuore, a seguito della Mozione 386 Fioroni-Pastorelli che quasi un anno fa (8 settembre 2020) è stata approvata all’unanimità dalla Assemblea legislativa Regionale, abbiamo presentato una serie di proposte e di indicazioni atte a ridisegnare correttamente la rete regionale dei DAE, a facilitarne l’accesso, il corretto l’uso, il monitoraggio, la manutenzione; suggeriamo anche la istituzione di una App regionale in attesa di quella prevista, a livello nazionale, dal DDL1441. Voglio infine sottolineare che abbiamo molto apprezzato la disponibilità al confronto e l’impegno personale della dottoressa Paola Fioroni su questo tema che ci sta, è il caso di dirlo, particolarmente a cuore". 

Dottoressa Sara Mandorla 

Coordinatrice Regionale delle seguenti Associazioni Amici del Cuore:

Amici del Cuore di Gubbio

Amici del Cuore Valle Umbra di Foligno/Spoleto

A.N.A.CA di Gualdo Tadino

Associazione Cuor di Leone di Perugia

Amici del Cuore Cardiopatici Alta Valle del Tevere di Città di Castello

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