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Cronaca Todi

Todi, a scuola scoppia la polemica per il modulo della discordia: "genitore 1 e 2" contro "madre e padre"

Insorge il Popolo della famiglia: "Introducono il ddl Zan prima dell'approvazione". C'è anche chi stempera: "Torniamo al più inclusivo genitore o chi ne fa le veci"

Una volta sui fogli per iscrivere i figli a scuola o sul libretto delle giustificazioni c’era la burocratica dicitura “Il genitore o chi ne fa le veci”, poi sono subentrate altre richieste e necessità portate dai tempi moderni e quel “genitore” sta stretto a molti.

C’è chi vuole “padre” e “madre”, ma può succedere che ci siano bambini orfani, con un solo genitore, affidati ad una zia o un nonno (oppure casi di famiglie arcobaleno con genitori dello stesso sesso). Quindi quel “padre” e “madre” stonerebbe su documenti ufficiali.

La politica ha cavalcato la questione “modulistica” dicendo che “genitore 1” e “genitore 2” così come prospettato (da ricordare che la dicitura era apparsa, poi scomparsa da alcuni moduli, c’è anche chi dice che non è mai stata vergata) era un passo avanti nei diritti, oppure una mossa da criticare e condannare, con tutti gli annessi biologici. Poi si era tornati a parlare di altro. Finché non è apparso il ddl Zan, il tanto contestato quanto richiesto intervento legislativo sull’introduzione di aggravanti (ma non solo, visto che si parla anche di interventi formativi a scuola) per i reati di incitamento all’odio in base al sesso e al genere (altro punto molto contestato, quello dell’autopercezione con tutto quello che ne consegue)

In questi giorni, però, in una scuola primaria di Todi è comparsa un’informativa per la famiglie con lo spazio relativo alla firma di presa visione con la dicitura “genitore 1” e “genitore 2”.

“I genitori sono e saranno sempre ‘Madre’ e ‘Padre’, cercare di cancellare la differenza sessuale anche con la modulistica confonde soprattutto coloro che la scuola dovrebbe formare alla reciprocità dei sessi e dei ruoli, non alla propaganda ideologica in nome di una confusa inclusione” ha dichiarato Saimir Zmali, coordinatore regionale del Popolo della Famiglia, commentando proprio la modulistica della scuola primaria tuderte.

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“Come Popolo della Famiglia e come cittadino impegnato nel sociale nella zona tuderte, chiedo che venga tolto immediatamente questa dizione che sta creando perplessità e dubbi a non poche famiglie - ha concluso Zmali - Invito la dirigente scolastica (schierata pro-ddl Zan) a non anticipare direttive ministeriali non ancora emanate, a non attuare ciò che il ddl Zan vorrebbe portare nelle scuole e, soprattutto, a non agire su certi temi senza il consenso dei genitori. Eliminare la percezione della differenza dei sessi è, soprattutto, una discriminazione nei confronti del buon senso”.

Sulla vicenda interviene anche Todi per la famiglia, citando la definizione che la Treccani dà del termine “genitore”: “Colui che genera o ha generato, quindi il padre (…). Più comunemente nell’uso, il plurale viene usato per indicare insieme il padre e la madre”.

Definendo “quanto meno singolare l'iniziativa intrapresa dalla direzione didattica di Todi che – ancora una volta – in alcuni moduli destinati alle famiglie degli alunni, inserisce la dicitura ‘genitore 1’ e ‘genitore 2’ – si legge in una nota - Non vogliamo rinnovare una sterile, inutile polemica: i figli, tutti, hanno una madre e un padre. Ma viviamo in un momento storico in cui diventa spesso necessario sostenere e difendere l'ovvio”.

Secondo Todi per la famiglia sarebbe il caso di “riflettere sul fatto che rincorse esasperate come questa, che puntano a “neutralizzare” le differenze per abbattere le discriminazione, sono al contrario iniziative rischiosamente discriminanti - prosegue la nota - Non tutti i bambini hanno due genitori. Ce ne sono alcuni che, purtroppo, non ne hanno nessuno. Ce ne sono altri che, invece, ne hanno più di due. Ognuno deve essere messo nella condizione di poter accogliere la sua storia, elaborarla, affrontarla, ricostruirla. Nessuno, al contrario, deve essere utilizzato come un campo di battaglia dove vengono stesi inutili stendardi ideologici che poco – o nulla – hanno a che fare con la crescita, la formazione, la scuola”.

La nota si conclude con un suggerimento: “Si faccia un passo indietro, rispolverando la formula che fino a qualche anno fa campeggiava sugli arcaici libretti delle giustificazioni Firma di un genitore o di chi ne fa le veci”.

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