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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Vaccini, la verità dei dati (al netto di errori e strumentalizzazioni) sull'Umbria: è quinta a livello nazionale

Ma qual è la realtà dei numeri? Mediacom043 ha elaborato un rapporto che intende fare chiarezza fotografando la situazione al 31 Maggio 2021, in base ai dati forniti dal Ministero della Salute

In ogni Regione in fatto di vaccinazione divampano le polemiche su ritardi, su gruppi che sono passati avanti, fasce di età iniziate ma non completate. Questo vale per l'Umbria ma anche per il resto del Paese. I social amplificano l'ansia da vaccino ma allo stesso tempo, giustamente, mettono in risalto gli errori delle task-force locali e nazionali. Puntualmente - spesso complice il fanatismo politico - la regione vicina è sempre quella migliore. Ma è vero? La situazione è complessa e quindi bisogna affidarsi ai dati ufficiali e agli studi dei tecnici (non politici). Premesso che l'Umbria ha fatto errori e che la pre-adesione (non è stata capita e ancora oggi tutti si chiedono a che serve), tutti i dati parlano a livello di gestione dei vaccini che è tra le migliore del Paese. Le statistiche dicono questo. Questo non vuol dire che va tutto bene e che si è fatto tutto bene. Le mille storie e i mille interrogativi che tutti i giorni raccogliamo dimostrano che c'è molto da fare e molto da cambiare.

Ma allo stesso tempo dimostrano che i vicini non sono migliori di noi come raccontano alcuni. Ma qual è la realtà dei numeri? Mediacom043 - agenzia che si occupa di dati e confronti - ha elaborato un rapporto che intende fare chiarezza fotografando la situazione al 31 Maggio 2021, in base ai dati forniti dal Ministero della Salute rapportati a quelli dell’Istat sulla  popolazione residente totale.  Nella ‘top five’ oltre al Molise ci sono Liguria, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo e Umbria. In coda Sicilia, Calabria, Sardegna, Trentino Alto Adige e Veneto. Se si guarda invece al numero di vaccinati (ossia che hanno ricevuto entrambe le punture o, se già positivi, la dose di vaccino adeguata) rispetto alla popolazione in testa ci sono Basilicata, Liguria, Lombardia, Emilia Romagna e Piemonte, mentre in coda risultano Sardegna, Trentino Alto Adige, Lazio,  Campania e Calabria.

Ad oggi, secondo gli esperti,  la graduatoria più rilevante ai fini dell’analisi della velocità di vaccinazioni è comunque la prima, quella che riguarda la percentuale di punture di vaccino somministrate in rapporto alla popolazione. Somministrazione di punture di vaccinazioni (Tabella 1). Al 31 Maggio 2021 in Italia sono state effettuate 34,46 milioni di punture di vaccinazione anti-Covid. Ciò significa che ha ricevuto almeno una puntura di vaccinazione il 58,4% della popolazione residente (lattanti e ultracentenari compresi).

La ‘top five’ delle regioni che in rapporto alla popolazione hanno somministrato più punture di vaccinazione sono Molise (63,9%), Liguria (62,7%), Friuli Venezia Giulia (61%), Abruzzo (61%) e Umbria (60,7%). In coda ci sono invece Sicilia (52,9%), Calabria (55,9%), Sardegna (56,2%), Trentino Alto Adige (56,9%) e Veneto (57,8%). A livello di circoscrizioni, in testa per somministrazione di vaccini il Nord Ovest (60%), seguito dal Centro (58,7%. Il Mezzogiorno si ferma al 57,1%. Nel Centro in testa l’Umbria (60,7%), in coda la Toscana (57,9%).

La nostra regione è a metà classifica (11esima) per quanto riguarda la tabella (ossia che hanno ricevuto anche la seconda puntura d vaccino o, se già positivi, che hanno ricevuto la somministrazione ridotta di vaccino): ma è davanti al Lazio e praticamente appaiata alla Toscana. Questa è la realtà dei numeri al netto di strumentalizzazioni e di errori. 

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