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Cronaca

Umbria sempre più povera, pensioni inaccettabili e disoccupati sul lastrico

Crescono sempre di più le persone con difficoltà economiche in Umbria. A dirlo sono i dati di Ires presentati dalla Cgil. Su oltre 800mila abitanti, ben 125mila versano in gravi condizioni economiche

Una situazione che lascia l’amaro in bocca e che, stando ai dati di Ires, ha del drammatico anche nella piccola regione. Sono infatti 125 mila le persone che versano in gravi condizioni economiche, mentre 41 mila sono i disoccupati, 24 mila i cassintegrati, 23 mila i neet (scoraggiati), 37 mila i lavoratori in condizioni di estrema precarietà.

Si parla inoltre di 170 vertenze aperte, 260 mila pensionati complessivi, di cui ben 140 mila vivono con pensioni al di sotto dei 1000 euro mensili lordi e altri 21 mila sotto le 500 euro mensili, di fronte a un importo medio nazionale delle pensioni pari a 1131 euro, in Umbria lo stesso importo corrisponde a 1050 euro; con una differenza profonda tra uomini e donne (1350 è l’importo medio mensile per gli uomini e 950 euro per le donne).

Ad intervenire in merito il segretario regionale della Cgil, Mario Bravi: “Occorre uscire da questa situazione, da questo vero e proprio massacro delle condizioni del lavoro; sapendo che la condizione dell’Umbria è fortemente legata alla situazione del paese e dell’Europa. Il rischio che corriamo, anche con la discussione aperta sul jobact, è quello di continuare sulla strada di proclami altisonanti senza densità di contenuti”.

Una situazione senza precedenti che ha portato, come sottolinea il sindacalista, “alla distruzione di 35 mila posti di lavoro dall’inizio della crisi, occorre cambiare profondamente politica economica, solo creando lavoro per rilanciare la crescita è possibile uscirne in maniera nuova. Come ha sottolineato l’economista Guido Rossi nell’editoriale del Sole 24 ore di domenica 29 dicembre: ‘L’Europa deve abbandonare la politica di diseguaglianza, di pareggio di bilancio impostata sull’austerità. Occorre riprendere la strada dei diritti fondamentali. Su questo va rilanciato un ruolo forte e ‘nuovo dell’Europa. Questa è la sfida vera – ha dichiarato Bravi - del rinnovamento per il 2014 in Europa, in Italia e anche in Umbria”.

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