Perugia, danni per oltre 2mila euro all'auto finita nella buca, ma l'assicurazione del Comune ne riconosce 700
Per l'intermediario assicurativo ci sarebbe concorso di colpa, nel verbale della Polizia locale il conducente ha tenuto un comportamento corretto
Tredici mesi di attesa per vedersi assegnare un risarcimento per l’auto danneggiata dopo essere finita in una buca stradale e l’assicurazione riconosce, al massimo, un terzo della somma spesa per riparare la vettura.
Protagonista della vicenda una donna, proprietaria della vettura, che il 23 aprile del 2022 prende una buca stradale in via Pontani. Risultato: gomma squarciata, cerchione danneggiato, sospensioni da rivedere e assetto da sistemare in officina.
Tra carrozziere, gommista e meccanico, la proprietaria spende 2.500 euro (l’auto è nuova, quindi va in officina autorizzata). Sul luogo del sinistro interviene la Polizia locale che accerta l’esistenza della buca, il fatto che l’automobilista viaggiasse sotto i 30 chilometri all’ora e che la buca non era visibile perché davanti c’era un’altra vettura. Quindi il conducente non ha colpe.
Viene aperta la pratica di risarcimento e iniziano i problemi. L’intermediario assicurativo di cui usufruisce il Comune di Perugia, infatti, non risponde a lettere e chiamate per mesi, neanche all’inoltro delle fatture. La prima volta che si fanno sentire è a dicembre del 2022 a quasi otto mesi dal sinistro, per sottoporre alla parte una proposta di 700 euro di risarcimento (spese legali comprese), in quanto secondo loro c’è un concorso di colpa. Nel verbale della Polizia, l’unico atto che fa fede, però, tale concorso di colpa non c’è.
Il perito assicurativo che ha visionato l’auto, inoltre, dice alla proprietaria che quell’auto è adatta alla città, l’assetto è troppo basso, e e sarebbe meglio che la cambiasse o quanto meno montasse dei cerchioni più alti, in modo da non distruggere gli pneumatici.
La settimana scorsa, dopo l’ennesimo passaggio per il call center, alla fine la proprietaria dell’auto riesce a parlare con un responsabile delle pratiche che insiste sulla valutazione del danno inferiore a quello riportato sulla fattura, che se volesse adire le vie legali facesse pure e che l’auto l’ha riparata “per suo diletto”.