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Cronaca

La buona notizia, ricerca dell'Università: "Non si morirà più di choc settico"

La ricerca porta la firma di del Dipartimento di Medicina sperimentale dell'Università di Perugia, coordinati da Paolo Puccetti, e dai colleghi della sezione di Farmacologia dell'Università degli studi

Una terapia per sopravvivere allo shock settico arriva dai laboratori di ricerca di Perugia ed ora è diventato un capitolo importante della medicina internazionale. Gli autori sono i ricercatori del Dipartimento di Medicina sperimentale dell'Università di Perugia, coordinati da Paolo Puccetti, e dai colleghi della sezione di Farmacologia.

La ricerca è stato pubblicato su Nature, una delle più importanti riviste scientifiche in ambito internazionale. Secondo l'Università lo shock settico è da considerare una delle più temibile complicanza in seguito ad infezione polmonare, renale oppure addominale post-operatoria che provoca un collasso cardio-circolatorio.

Lo studio dentifica la chinurenina, una molecola prodotta dall'enzima Ido nel nostro organismo, come farmaco "naturale" in grado di controllare lo shock settico attraverso l'attivazione fisiologica di un recettore prima noto come recettore della diossina, un potente inquinante ambientale.

L'ALTRA GRANDE RICERCA - L'Università di Perugia si è resa già protagonista di una ricerca, già sperimentata, che ha portato alla guarigione di una donna malata di tumore al polmone. Una terapia che sta facendo scuola in tutto il mondo. La pubblicazione del lavoro di ricerca su una rivista che nel campo oncologico viene considerata di altissimo valore internazionale, ha anche raccolto il plauso dell’AIRC (Associazione Italiana sulla Ricerca del Cancro) che da diverso tempo contribuisce a finanziare i programmi di ricerca della Oncologia Medica perugina.

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