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Cronaca

Cuccioli di cane abbandonati e morti di fame, nei guai il proprietario

Esame del dna per stabilire se sono stati partoriti dalla cagnolina dell'imputato. Lui si difende: "Mai saputo che avesse partorito e fuori dalla mia proprietà"

Otto cuccioli di cane morti per inedia, abbandonati in mezzo all’erba, con la madre che non poteva andare ad allattarli o portarli al sicuro. Per questo motivo un uomo, difeso dall’avvocata Giuliano Bellucci, è finito sotto processo per uccisione di animali (articolo 544 bis del codice penale, con pene detentive da 4 mesi a 2 anni).

Il proprietario della cagna, però, si difende dicendo di neanche sapere che l’animale aveva partorito e di non aver mai visto i cuccioli, lasciati dell’animale al di fuori della sua proprietà, nascosti nell’erba alta. La madre dei cuccioli era sparita per partorire un paio di giorni, poi era tornata, lasciando i piccoli dove erano nati.

A trovare i cuccioli, ormai morti, un persona che aveva segnalato le carcasse ai carabinieri forestali. Nel corso del sopralluogo, a maggio del 2017, i militari avevano provveduto a rimuovere i corpi degli otto cuccioli e prelevare anche un campione di dna per appurare di chi fossero quei cani. Le analisi sui campioni avevano confermato che la madre dei cuccioli era proprio la cagna dell’attuale imputato. Il quale non sapeva neanche che l’animale fosse incinta.

Una mancanza di conoscenza che non gli ha permesso di evitare il processo.

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