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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

L'INTERVENTO - La crisi di Umbria Mobilità secondo l'Ugl: " Cara Regione e soci ecco le vostre colpe"

E' forse il sindacato più feroce e meno allienato sulla questione dei trasporti. A Perugiatoday.it hanno mandato la loro ultima analisi sul caos, sui rischi e sulle colpe dei soci, dei comuni e della Regione. Il tutto a firma di Enzo Gaudiosi e Roberto Perfetti

IL PUNTO DI VISTA DEL SINDACO DELL'UGL DELL'UMBRIA SULLE COLPE E SUGLI ERRORI DEI SOCI DI UMBRIA MOBILITA'. E LANCIA IL SINDACATO UN PROBLEMA: MA LA REGIONE HA RISORSE PER FARE LA CESSIONE DEL RAMO DI AZIENDA OVVERO PER VENDERE IL 70% E POI IL 100% DELLA NUOVA SOCIETA' DI GESTIONE DI UMBRIA MOBILITA' ESERCIZI SRL. 

di Enzo Gaudiosi e Roberto Perfetti

“Le sorti di Umbria Tpl e Mobilità Spa sono la vendita e basta, non ci sono altre soluzioni”: Questo secondo noi della UGL, è il concetto espresso in queste ultime ore dalla Presidente Marini e i sindacati CGIL e UIL intervenuti nel botta e riposta con il sottosegretario Girlanda.

A noi che rappresentiamo i lavoratori di Umbria Mobilità non interessa partecipare al tiro al sottosegretario Rocco Girlanda oppure all'elogio politico (e non tecnico sulla proposta) della Presidente Marini. Noi chiediamo e pretendiamo garanzie in merito alle risorse necessarie da erogare ad Umbria Tpl e Mobilità Spa, perché di questo si parla.

Tutti sono a conoscenza del fatto che servono risorse economiche anche per fare la cessione del ramo di azienda ovvero per vendere il 70% e poi il 100% della nuova società di gestione Umbria Mobilità Esercizi Srl. Alla UGL non risulta quanto dichiara la Regione Umbria e cioè di aver fatto più di quanto le competeva: onestamente a noi risulta il contrario. Potremmo dire che la Regione non ha fatto neanche il minimo sindacale. Non lo ha fatto quando non ha rispettato gli accordi sul mantenimento economico di una società che partiva già dichiaramente in perdita. Non lo ha fatto quando non ha controllato la voragine romana che era da tempo conosciuta e denunciata da tutti. Non ha fatto niente quando sono stati nominati, anche con il suo contributo, amministratori politici, ben pagati e dichiaratamente messi lì per ragioni di consenso elettorale.

Nei fatti va rilevato in primo luogo che:

1. con la nascita di Umbria Mobilità, vi era un impegno dell’allora presidente Lorenzetti regione 

Umbria, insieme alle province di Perugia e Terni, le quali avrebbero garantito all’azienda unica 

circa 6 milioni di euro in più all’anno, a causa delle perdite economiche che l’azienda subiva in 

merito ai servizi svolti Umbria, ciò che mai è avvenuto

2. non ha avuto luogo la gara di affidamento dei servizi, scaduta nel 2011 e di fatto il nuovo 

contratto pluriennale di 9 o 12 anni avrebbe consentito una sicura rinegozazione del debito 

bancario a Umbria Tpl e Mobilità Spa

3. I soci di Umbria Tpl e Mobilità Spa devono attuare ancora la ricapitalizzazione deliberata di 20 

milioni, devono pagare le fatture scadute dei servizi erogati per circa 8 milioni.

Questi sono solo alcuni fatti che secondo noi hanno determinato la crisi finanziaria di Umbria Tpl e Mobilità Spa, e visto che ancora oggi leggiamo sui giornali le accuse rivolte soprattutto dalla CGIL alla regione Lazio e alla Polverini, rispetto alla crisi di Umbria Mobilità, si capisce quanto siano strumentali le loro posizioni sindacali, in merito alla triste vicenda dell’azienda unica dei trasporti, e quanto sia per loro difficile far valere i diritti sindacali e più in generale di tutti i cittadini umbri, quando si tratta di scendere in piazza contro il sistema politico umbro che tanto gli è caro.

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