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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Dopo il boom di stranieri in città: ora è fuga per crisi

In dieci anni erano triplicati: dal 4 per cento all'11 che tradotto in numero vuol dire 18mila unità. Più le migliaia di clandestini. Ma ora la rotta si è invertita. Ecco perchè

Se ne vanno. Perchè non c'è più lavoro. O perchè, come accadde a tante famiglie italiane, hanno deciso di scommettere sulla propria terra d'origine. La crisi economica starebbe invertendo la rotta che negli ultimi anni ha segnato l'aumento demografico del capoluogo. A Perugia in dieci anni è triplicata la presenza di cittadini stranieri provenienti da tutte le parti del mondo. Il censimento parla di 18mila 400 cittadini non autoctoni che rappresentano l'11 per cento della popolazione contro il 4 per cento di 10 anni prima. Ora la situazione sta velocemente mutando.

La prima fonte - un po' meno significativa - riguardano le voci provenienti dall'aassociazione di categoria delle agenzie di viaggio: molti giovani e meno giovani stranieri richiedono dal 2012 un biglietto di sola andata per loro e le rispettive famiglie. Un aumento e una modalità che non sarebbero di routine secondo le agenzie di viaggio se si affrontasse il classico periodico ritorno a casa per le ferie.

 La seconda fonte è invece fortemente legata ai flussi, alle difficoltà e alle rivendicazioni delle comunità extracomunitarie: ovvero l'associazione Unione Immigrati dell'Umbria che fa capo alla più conosciuta Unione degli Inquilini con sede in Campo di Marte. "Sono soprattutto gli stranieri provenienti dal Sud-America - spiega Maurilio Turchetti - che si sono rivolti a noi perchè vogliono chiudere tutte le vertenze, da quelle per lavoro a quella della casa, per tornare con tutta la famiglia in Ecuador, Perù, Colombia e Venezuela. Non è una scelta di benessere: ma lo fanno perchè non hanno più lavoro, non riescono a trovare una nuova casa dopo lo sfratto molto spesso per morosità e anche perchè con i lavori saltuari, i più fortunati, non riescono comunque a sostenere il caro-vita di Perugia e dell'Italia in genere".

Dunque se ne vanno soprattutto per crisi. "Ai nostri uffici, ma anche a quelli di altri sindacati, le file sono decisamente meno numerose rispetto al passato. E questa fuga di stranieri rischia di penalizzare le famiglie in cerca di sostegno per i propri anziani ma anche le aziende che perdono forza lavoro per impieghi che gli italiani non vogliono più fare". Forse era meglio dire che non volevano più fare quando il Paese girava. Ora anche questi impieghi sono diventati appetibili. Restano però i clandestini: loro non possono andarsene con un biglietto normale, devono consegnarsi prima alla Questura. 

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