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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Nocera Umbra

Sindacati su ex Merloni mandano lettera a Roma: "Basta stallo e si sblocchico gli investimenti"

Lettera congiunta di Cgil, Cisl e uil alle segreterie nazionali per chiedere l'immediato sboloccodegli investimenti di Invitalia sull'accordo di programma per l'area dell'ex Antonio Merloni di Nocera Umbra

La crisi corre e molte sono le situazioni in Regione che hanno bisogno di una sterzata per cercare una ripresa che non sembra vicina, in questo ambito si è svolto oggi presso la Regione dell'Umbria l'incontro del Comitato di monitoraggio sull'accordo di programma per l'area dell'ex Antonio Merloni di Nocera Umbra. L'incontro odierno è stato convocato in preparazione del tavolo in programma domani a Roma, tra Regioni e Governo nazionale.

I sindacati sono arrivati ad una conclusione comune che vuole rilanciare con forza la vertenza della fascia appenninica dove tra l'altro, il 13 novembre, si rischia di non avere più la copertura degli ammortizzatori sociali, chiedendo che vengano subito sbloccati gli investimenti previsti.

"Insieme a Cisl e Uil – spiega Mario Bravi, segretario generale della Cgil dell'Umbria - abbiamo deciso di scrivere una lettera alle nostre segreterie nazionali per chiedere un intervento diretto presso Invitalia, che favorisca un'applicazione meno rigida della legge 181 e renda possibili gli investimenti nell'area. Al contempo, abbiamo sollecitato le imprese, a partire da Confindustria, a svolgere un ruolo maggiormente propositivo e teso a sfruttare le risorse".
 
La crisi dell'Indesit, che colpisce nuovamente la fascia appenninica anche in Umbria, dove risiedono oltre 100 lavoratori coinvolti in quella vertenza, dimostra, secondo la segreteria umbra della Cgil: "la verticalità della crisi in quella zona, crisi che richiede non solo l'applicazione dell'accordo di programma, ma un intervento più strutturale nel tempo. Ed infatti consideriamo positiva la richiesta di Fim, Fiom e Uilm nazionali al ministro Zanonato di aprire un tavolo specifico sul settore”.

Per la Cgil bisogna ripartire con un nuovo piano industriale che rimetti in moto quest'area, la fascia appenninica, dove: "bisogna continuare a produrre elettrodomestici  e al contempo pensare a nuovi progetti di industrializzazione. Questo è uno dei principali capitoli della vertenza Umbria da sviluppare nei prossimi mesi".

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