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Cronaca

Crisi, Commercianti raccolgono 10mila firme: "Siamo tartassati"

I commercianti di Confcommercio hanno raccolto oltre 10mila firme da recapitare al Premier Monti per dire basta al carico di tasse eccessivo e una politica del rilancio dei consumi

Dietro ognuna delle 10.401 firme che in appena 10 giorni  sono state raccolte in Umbria nell’ambito dell'iniziativa Confcommercio per dire “Basta!” al carico fiscale eccessivo, per chiedere la riduzione della spesa pubblica e soprattutto politiche per lo sviluppo e per il rilancio dei consumi, c’è il volto e il peso della crisi. Per tutti gli imprenditori un peso divenuto schiacciante, insostenibile, e per molti addirittura una minaccia di imminente chiusura.

La Petizione popolare
 
Le firme - collocate in una pesante scatola blu – sono state consegnate dal presidente della Confcommercio della provincia di Perugia Giorgio Mencaroni al presidente nazionale della Confcommercio Carlo Sangalli, in occasione della riunione del Consiglio Confederale, che si è tenuta a Roma. La Confcommercio nazionale stabilirà tempi e modalità di consegna al Governo, unitamente al documento nel quale sono riassunti non solo i motivi della protesta, ma anche le 10 proposte di intervento.
 
Imprese del terziario esasperate, pronte a mobilitarsi
“Vogliamo che al Governo e alle istituzioni regionali arrivi forte e chiara la testimonianza di un malcontento e di un disagio così diffusi e generalizzati che non possono essere ignorati”, sottolinea il presidente Mencaroni.  “ Abbiamo riscontato tanto scoramento ma anche tanta, tanta rabbia tra le nostre categorie, stufe di essere praticamente le uniche ad avere subito le liberalizzazioni, mentre per tante altri comparti il Governo ha fatto marcia indietro; stanche di politiche del lavoro che si preoccupano solo della flessibilità in uscita e non di quella di entrata; di essere oggetto di controlli a senso unico e di campagne di “demonizzazione” che tengono lontana l’attenzione dai veri grandi evasori, dai veri grandi sprechi. Noi siamo per la trasparenza, noi stiamo con gli onesti, tant’è che su questo abbiamo fatto anche una campagna di comunicazione, ma non vogliamo che per responsabilità di alcuni si criminalizzi un’intera categoria".
 
Credito, caro-affitti, carico fiscale, sicurezza i problemi più gravi 
“Al di là delle previsioni degli economisti, dalla voce diretta delle imprese abbiamo  avuto la prova che questo 2012 sarà un anno difficilissimo, il peggiore della crisi – aggiunge il presidente di Confcommercio Umbria Aldo Amoni – e tanti rischiano di non farcela. La difficoltà maggiore che le imprese lamentano è nell’accesso al credito: la volontà di reagire c’è, nonostante tutto, ma non c’è da parte delle banche la disponibilità ad alimentarla, anzi a moltissimi imprenditori sono stati chiesti rientri improvvisi a cui non sanno come fare fronte.
 
Un altro spauracchio è l’Imu, non solo come onere diretto ma  per le conseguenze che avrà sugli affitti dei locali, già elevatissimi. In generale il carico di tasse  e tariffe  rappresenta una mannaia sui bilanci aziendali. In molte aree, e non solo del centro storico di Perugia, si aggiunge anche l’emergenza sicurezza, che genera ulteriore preoccupazione”.

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