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Cronaca

Covid in Umbria, il bollettino del 25 marzo: tutti i dati aggiornati

Gli attualmente positivi sono 21.551, processati 2338 tamponi e 8.299 test antigenici

La curva del contagio Covid in Umbria si stabilizza e inizia lentamente a scendere, con attualmente positivi e isolamenti contumaciali in leggero calo dopo giorni di incremento. Nell'ultimo giorno registrati quattro decessi legati al coronavirus, 1926 nuovi positivi e 1927 guariti. 

Secondo il bollettino della Regione Umbria e della Protezione Civile, aggiornato alle 10.08 del 25 marzo 2022, sono 21551 (-5 rispetto al 24 marzo) gli attualmente positivi al Covid-19 in Umbria. Nelle ultime 24 ore sono stati processati 2338 tamponi e 8.299 test antigenici in tutta la regione. 

Attualmente positivi in Umbria al 25 marzo-2

Al 25 marzo sono 204 (+1 rispetto al 24 marzo) i ricoverati negli ospedali dell'Umbria, di cui 4 (dato invariato rispetto al 24 marzo) in terapia intensiva, e 21.347 (-6 rispetto al 24 marzo) gli isolamenti contumaciali. 

attualmente positvi per comune al 25 marzo-2

Dall'inizio dell'emergenza sanitaria sono 224.633 (+1926) i casi totali di positività al coronavirus registrati in Umbria, 201296 (+1927) i guariti, 1786 (+4) i decessi, 1.575.780 (+2338) i tamponi effettuati e 2.364.229 (+8299) i test antigenici eseguiti. 

Ecco i dati comune per comune. 

ATTUALMENTE POSITIVI 

DECEDUTI

Prescritto il primo trattamento con l’anticorpo monoclonale Evusheld 

La prima somministrazione. Un trattamento pensato per proteggere i pazienti fragili dal Covid-19 e dalle sue conseguenze. La Regione Umbria, con una nota, annuncia che nella mattinata del 24 marzo 2022 è stato prescritto alla Clinica di Malattie Infettive dell’Ospedale di Perugia il primo trattamento con l’anticorpo monoclonale Evusheld per la profilassi pre-esposizione del Covid-19.

"Il farmaco  - evidenzia l'assessore alla Salute della Regione Umbria, Luca Coletto - è stato somministrato questa mattina presso il Day Hospital di Malattie Infettive ai primi tre pazienti seguiti dal reparto di Ematologia".

"Diversamente dagli altri trattamenti fino ad ora effettuati – ha spiegato la professoressa Daniela Francisci, direttore di Malattie Infettive dell’Ospedale di Perugia - la somministrazione di questo monoclonale è rivolta a persone che non hanno contratto l’infezione da Sars CoV-2, ma che presentano un rischio molto elevato di avere un decorso severo in caso di positività. Si tratta di pazienti con marcata compromissione della risposta immunitaria – ha proseguito -  che stanno facendo terapie immunosoppressive e che non hanno sviluppato anticorpi nonostante la vaccinazione, o che, al contrario, non hanno potuto sottoporsi alla vaccinazione per motivi di salute".

Evusheld è l’associazione di due anticorpi monoclonali, il Tixagevimab e il Cilgavimab: "Sono entrambi diretti verso la proteina Spike di Sars-Cov-2, ma somministrati insieme funzionano ancora meglio per prevenire l’infezione – continua la professoressa Francisci – inoltre, hanno una protezione molto lunga, da sei mesi ad un anno e, a differenza degli altri trattamenti, non vengono iniettati per via endovenosa, ma per via intramuscolare".

La prescrizione di Evusheld è affidata ai centri autorizzati da ciascuna Regione ed è sottoposta a registro di monitoraggio Aifa, mentre la selezione dei pazienti è affidata ai medici di medicina generale ed ai centri specialistici di riferimento che li hanno in cura. "Questo tipo di monoclonale – conclude la professoressa – dovrebbe essere efficace per tutti i tipi di varianti, gli studi sono in corso".

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