Coronavirus e giustizia, la Camera penale: "Udienze sicure, ma la sede del tribunale è da cambiare"
L'avvocato Vincenzo Bochicchio: "La situazione è sotto controllo e serve l'impegno di tutti, ma scontiamo una condizione di non agibilità dello stabile"
La situazione di emergenza sanitaria richiede provvedimenti specifici e massima attenzione. Le udienze in tribunale necessitano di norme ben precise, ma quando lo stabile che occupa le aule di giustizia non è adeguato, non è facile garantire la sicurezza.
“La situazione a Perugia è sotto controllo – afferma l’avvocato Vincenzo Bochicchio, presidente della Camera penale di Perugia – C’è il massimo impegno di tutti: avvocati, magistrati e personale di cancelleria e grazie ad una interlocuzione continua con la presidente del Tribunale di Perugia si mettono a posto le cose che non vanno”.
Udienze calendarizzate (logicamente c’è chi riesce ad organizzarsi meglio di altri), detenuti che non vengono più portati in tribunale e direttissime da remoto, collegati dalle caserme o dalla Questura, il difensore di turno autorizzato a presenziare online e non più fisso in aula. Tutti accorgimenti che si scontrano con una sede di giustizia inadeguata.
“In questo momento la sede di via XIV Settembre è una malattia seria di cui curiamo i sintomi – prosegue l’avvocato Bochicchio – Lanceremo una battaglia per il trasferimento della sede in altro luogo, perché il Covid ha ampliato un problema che già sussisteva: aule dibattimento non agibili, sotterranee, dove manca l’areazione. Abbiamo chiesto le relazioni di Asl e Arpa che hanno già indicato diversi criticità – dice ancora il presidente della Camera penale – Abbiamo avuto pannelli caduti dal soffitto, allagamenti, muffa lungo le scale. Una battaglia che interessa tutti, avvocati, magistrati, personale”.
Quanto alle misure di contenimento Covid-19 sono stati diversi i protocolli di sicurezza attivati per evitare assembramenti, ruoli più contenuti e riduzione al minimo dei testi da sentire per ogni procedimento. Purtroppo, per un vuoto normativo, i testimoni non possono essere sentiti da remote, in collegamento da casa, ma vanno ascoltati in aula.
“Attendiamo un nuovo provvedimento della presidente Marina Roberti, con la quale c’è un’ottima intesa – conclude l’avvocato Bochicchio – che consenta il deposito di istanze di rinvio da parte degli avvocati e legate indirettamente all’emergenza Covid-19, penso all’assistenza di un familiare o l’effettuazione del tampone. Mi preme dire che, al momento, la situazione è sotto controllo e se ognuno farà la sua parte sarà sempre più sicuro”.