"Chiusura discriminante", il Tar riapre i centri estetici in "zona rossa"
In base ai protocolli Inail e del Cts si tratta di "luoghi sicuri" come barbieri e parrucchieri
Il Tribunale amministrativo regionale del Lazio riapre i centri estetici anche in “zona rossa”.
La sentenza del Tar annulla quanto stabilito dall’ultimo Dpcm in vigore fino al 5 marzo, con il quale si chiudevano i centri estetici nelle zone rosse relegando questi ad un piano di “non essenzialità” rispetto ai barbieri e parrucchieri, invece, rimasti aperti.
Secondo i giudici amministrativi si tratterebbe di una discriminazione in quanto i centri estetici “sono luoghi sicuri” secondo le linee guida stabilite da Inail e dal Comitato tecnico scientifico: “l’estetista lavora in ambienti generalmente singoli e separati (cabine) e le prestazioni tipiche comprendono già misure di prevenzione del rischio da agenti biologici alle quali ci si deve attenere rigorosamente nello svolgimento della normale attività professionale”.