Rincari dei carburanti, esposto dell'Unione nazionale consumatori Umbria: "Pieno di benzina +4 euro, quasi 5 per il gasolio"
L'avvocato Marinelli: "Aumento del prezzo dei carburanti ingiustificato: per il rifornimento si spenderanno dai 101 ai 107 euro in più all'anno"
In una settimana la benzina è rincarata del 4,5%, mentre il gasolio ha fatto un balzo maggiore, pari a +5,1%. Per questo motivo l’Unione nazionale consumatori ha presentato un esposto (anche il Codacons lo ha fatto) in Procura.
Tutto parte da una dichiarazione del ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani; secondo lui stiamo assistendo ad un aumento del prezzo dei carburanti ingiustificato, a una spirale speculativa, una colossale truffa a spese delle imprese e dei cittadini.
“In una sola settimana, dal 28 febbraio al 7 marzo, secondo i dati ufficiali del Mite elaborati dall'Unc, la benzina è rincarata del 4,5%, 8,43 cent al litro, pari a 4,21 euro per un pieno di 50 litri, equivalenti a 101 euro su base annua considerando due pieni al mese, mentre il gasolio ha fatto un balzo ancora maggiore, +5,1%, 8,89 cent al litro, che corrispondono a 4 euro e 44 cent a rifornimento, 107 euro annui” ricorda l’avvocato Damiano Marinelli dell’Unione nazionale consumatori dell’Umbria.
“Dopo aver annunciato ieri l’esposto all'Antitrust, oggi abbiamo deciso di presentare anche un esposto alla Procura della Repubblica di Roma, chiedendo che il ministro Cingolani venga sentito come persona informata sui fatti, così da poter spiegare ai magistrati il contenuto delle sue importanti dichiarazioni e delle accuse che ha fatto” ha affermato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori.
Secondo le associazioni di consumatori, l’aumento dei costi alla pompa non sarebbe collegato alla guerra in Ucraina, quindi, ma si tratterebbe di speculazioni. Da qui l’esposto in Procura e all’Antitrust, cui è stato chiesto di valutare “quando e con che tempistica sono iniziati gli aumenti e chi si è approfittato di questa emergenza e dei timori per gli effetti della guerra per praticare ricarichi eccessivi e prezzi elevati, condizionando così indebitamente il comportamento economico dei consumatori, verificando se vi fossero intese restrittive della concorrenza o reati e, in tal caso, chiedendo di segnalarli alle Procure territorialmente competenti” concludo dall’Unione nazionale consumatori.