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Cronaca

Accesso alla banca dati fiscale senza motivo e truffa sul bollo auto, dipendenti pubblici nei guai

La procura contabile a caccia di impiegati "infedeli" nella gestione delle pratiche amministrative

Utilizzavano il computer d’ufficio per fini personali, accedendo alle posizioni dei cittadini nella banca dati senza motivo.

La Procura contabile dell’Umbria ha citato in giudizio un dipendente pubblico per “danno da disservizio da ripetuti innumerevoli accessi ed interrogazioni all’Anagrafe tributaria” per fini “estranei a quelli istituzionali o, comunque, a quelli per i quali era abilitato all’accesso così da utilizzare impropriamente la banca dati dell’ufficio finanziario”.

Analoga vicenda ha riguardato “altro dipendente convenuto per danno patrimoniale emergente, nonché da disservizio”.

Una dipendente regionale è stata citata “per danno da mancata acquisizione entrate tributarie e da disservizio per avere ottenuto il pagamento del bollo auto su un conto personale facendo poi falsamente risultare lo stesso come pagato. Ciò anche in ragione della possibilità di avere legittimo accesso al portale del Concessionario per la riscossione, nonché quella di avvalersi delle credenziali di una collega per introdursi nel portale relativo alle tasse automobilistiche”.

Un danno patrimoniale è stato addebitato ad un istruttore direttivo e ad un dipendente comunale a titolo doloso “per illegittimo conferimento a quest’ultimo, ausiliario del traffico, della qualifica di ausiliario del traffico per l’espletamento di servizi di polizia stradale”, con autorizzazione a “condurre i mezzi in dotazione all’ufficio di polizia municipale dotati di insegne e dispositivi di segnalazione di emergenza”. L’assegnazione sarebbe avvenuta, però, “senza il rispetto degli adempimenti di natura concorsuale, amministrativa ed organizzativa”.

L’illecito è stato ascritto anche ad un ex sindaco a titolo gravemente colposo in via sussidiaria.

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