Sicurezza a Corso Garibaldi, i Padri Agostiniani "scomunicano" Boccali
Il passaggio che dal parcheggio del Bulagaio porta a Corso Garibaldi è in mano agli spacciatori. I Padri Agostiniani e scrivono una lettera alle istituzioni locali
Per i Padri Agostiniani di Corso Garibaldi, l'amministrazione Boccali, non si discosta di molto come atteggiamento dalle orde napoleoniche che anche a Perugia fecero "cassa" con i beni della Chiesa.
Un parallelo non diretto ma che emerge dalla lettera di protesta che Padre Sulpizi ha scritto e inviato lunedì mattina a tutte le autorità ed eletti del Comune. La scomunica potrebbe arrivare a Boccali, su un tema a cui sta molto a cuore al sindaco: la messa in sicurezza della città.
Infatti le ire misericordiose dei Padri Agostiniani si basano su un mancato accordo di convenzione, gestione e messa in sicurezza di un passaggio (realizzato sull'ex orto dei religiosi) per consentire a chi parcheggia nell'area del Bulagaio di risalire più veloce e con meno fatica verso Corso Garibaldi e Piazza Grimana.
Una volta concesso il terreno, il Comune ha realizzato il passaggio ma non ha mai firmato una convezione per la servitù continuando ad usufruire dello spazio dei Padri Agostiniani. Non firmando questo atto non si è provveduto a dare la contropartita in cambio del terreno: ovvero due posti auto riservati ai religiosi nel parcheggio del Bulagaio, la realizzazione di un muro di cinta e di una recinzione lungo il passaggio per mettere insicurezza case private e la proprietà stessa dei padri.
Senza quei lavori il passaggio, come scritto da Padre Sulpizi, è diventato un covo di spacciatori e di ladri. L'attacco quindi è mediaticamente forte dopo l'emergenza sicurezza in cui è sprofondata la città.
E ora cosa dirà Boccali? Anche perchè il parallelo con Napoleone non è lunsinghiero: i francesi sulla proprietà dei Padri Agostiniani realizzarono un bordello da qui il nome riadattato dai perugini in Bulagaio.
