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Cronaca Monteluce / Corso Bersaglieri

La "perla" di corso Bersaglieri "sotto i ferri": ripreso il restauro dell'oratorio Sant'Antonio

 I lavori, iniziati il 1 giugno, hanno avuto uno stop per le ferie estive e sono da poco ripresi

“Un mattone alla volta, si fece Roma”, recita un antico adagio. E questa regola sembra valere soprattutto nei casi in cui il lavoro è grande e i soldi… sono pochi. Così stanno andando le cose (bene, ma piano) all’oratorio di Sant’Antonio abate di corso Bersaglieri. Qui è stato restaurato prima il frontale, e a seguito la controfacciata, in cui è stata riportata a piena leggibilità una crocefissione di scuola peruginesca. Ma le cose da fare sono ancora tante: restano da sistemare le parti laterali, che portano preziosi medaglioni monocromi con la vita del santo. Infine, dulcis in fundo, toccherà alla volta, sulla quale spiccano gli splendidi affreschi dell’Appiani. Ma questa parte – eccezion fatta per una perdita d’acqua dall’appartamento soprastante – ha meno subito l’affronto della negligenza dell’uomo. Difatti, mentre le pareti laterali portano ancora i segni delle strisciate dei tavoloni che una falegnameria teneva lì, utilizzando l’oratorio come magazzino. Nella cupola, di danni non hanno potuto farne, data l’altezza.

L’edificio, proprietà dell’Istituto diocesano per il sostentamento del clero, è stato affidato in comodato d’uso all’associazione Porta Pesa e Borgo S. Antonio, che la utilizza per eventi di natura culturale e associativa. Attualmente sono ripresi i lavori sulla parete di sinistra, utilizzando la location come cantiere scuola, a cura dell’Istituto per l’arte e il restauro “Palazzo Spinelli” di Firenze. Giovani in fase di formazione vengono assistiti da docenti e colleghi esperti che li guidano per mano attraverso le fasi di reintegro di materia e successivo intervento pittorico. In questo modo, si ottiene il duplice risultato di spendere poco e di avere una risorsa e un’occasione formativa nel territorio. In ordine a questo lavoro, il coordinamento è di Lorenza Raspanti, con l’assistenza di Martina Previatello e Kirill Tarasenko.

Il recupero, restauro e valorizzazione dell’intero ciclo pittorico viene monitorato dalla soprintendenza, attraverso le esperte Tiziana Biganti e Paola Passalacqua. La progettazione e direzione tecnica è affidata ai professori Daniela Valentini e Fabrizio Iacopini. La documentazione fotografica è a cura di Francesco Luglio. La parte economica vede il contributo sostanziale della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. I lavori, iniziati il 1 giugno, hanno avuto uno stop per le ferie estive e sono da poco ripresi.

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