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Cronaca

Corruzione: il magistrato Palamara rinviato a giudizio per i viaggi, le cene e i lavori a casa dell'amica Attisani

Assoluzione in abbreviato l’ex procuratore generale della Cassazione Riccardo Fuzio. L'imprenditore romano Fabrizio Centofanti patteggia un anno e 6 mesi di pena

Il giudice per l’udienza preliminare Piercarlo Frabotta ha rinviato a giudizio l'ex consigliere del Csm Luca Palamara per corruzione nell’ambito dei suoi rapporti con l'imprenditore Fabrizio Centofanti. Rinviata a giudizio anche Adele Attisani per concorso nel reato di corruzione per l’esercizio delle funzioni. L’’mprenditore Fabrizio Centofanti ha patteggiato un anno e sei mesi. Il processo a carico di Palamara e Attisani inizierà il 15 novembre davanti al primo collegio penale del Tribunale di Perugia.

Secondo i sostituti procuratori Gemma Miliani e Mario Formisano i due imputati “in concorso tra loro, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, agendo Adele Attisani quale istigatrice delle condotte delittuose e beneficiaria, altresì ed in parte, delle utilità ricevute, Luca Palamara, avrebbero ricevuto da Fabrizio Centofanti le utilità per l’esercizio delle sue funzioni e dei suoi poteri”. La Procura perugina contesta i soggiorni di Palamara a Madonna di Campiglio, il viaggio a Madrid con il figlio, la vacanza a Favignana, a Dubai, oltre ai lavori eseguiti a casa della Attisani, considerata dall’accusa “istigatrice” delle presunte condotte illecite di Palamara.

Palamara è accusato aver percepito viaggi, soggiorni, cene e lavori vari, per sé e per Attisani, per “l'esercizio delle sue funzioni e poteri”, permettendo a Centofanti di “partecipare a incontri pubblici e riservati cui presenziavano magistrati, consiglieri del Csm e altri personaggi pubblici con ruoli istituzionali nei quali si pianificavano nomine e incarichi direttivi”, consentendone “il suo ruolo di lobbista” al fine di “influenzare o determinare anche tramite i rapporti con altri consiglieri del Csm o di altri colleghi, le nomine e gli incarichi da parte del Consiglio medesimo e le decisioni della sezione disciplinare del predetto organo”.

Assoluzione in abbreviato, invece, per l’ex procuratore generale della Cassazione Riccardo Fuzio – i pm avevano chiesto 8 mesi di condanna – che rispondeva di due episodi di rivelazione di segreto d’ufficio: per una episodio la formula è stata il fatto non sussiste, per l’altro per la tenuità del fatto.

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