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Cronaca

Pesce fresco in Umbria? Sanzionati molti negozi, nessuna traccia sulla provenienza

Il Corpo Forestale dell'Umbria ha effettuato delle verifiche su ben 120 negozi, tra cui supermercati e rivenditori al dettaglio. Fra le infrazioni più frequenti la mancata esposizione delle indicazioni obbligatorie relative alla provenienza

Controlli a tappeto in Umbria su 120 negozi tra pescherie e altre rivendite di prodotti ittici. Le verifiche hanno portato a 32 sanzioni amministrative per un importo pari a 50.000 euro complessivi emesse dal Corpo forestale dello Stato nei primi mesi di quest'anno

Fra le infrazioni più frequenti, la mancata esposizione delle indicazioni obbligatorie relative alla provenienza o la mancanza delle indicazioni sulla denominazione commerciale del pesce, la mancanza di sistemi di tracciabilità dei prodotti esposti in   vendita, omissioni o indicazioni errate nelle etichettature.

Come ha riferito il Corpo Forestale: “L’indagine ha riguardato sia i supermercati (e quindi prodotti preconfezionati e non), sia le rivendite al dettaglio di pesce non confezionato. In pratica il comune cittadino - spiega il Cfs – dalla lettura delle indicazioni obbligatorie presenti in etichetta deve essere in grado di conoscere luogo di pesca o allevamento, denominazione commerciale e nomenclatura binomia in latino di ogni specie ittica esposta in vendita. Tale corretta e puntuale identificazione del prodotto - sottolinea ancora la Forestale – è una garanzia sia per il produttore onesto sia per il consumatore attento ed evita  oltre truffe che emergono con l'uso della sola denominazione commerciale”.

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