rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Coronavirus, in aumento la diffusione della variante Delta: "Ora è al 22,7%"

Dato in aumento rispetto alla settimana precedente nel report aggiornato dell'Istituto Superiore di Sanità: la variante più diffusa resta quella Alfa (57,8%), la cui prevalenza è però in calo

Aumenta la presenza della variante Delta del Covid (la cosiddetta 'indiana) sul territorio italiano, la cui crescente diffusione preoccupa in tutta Europa e che in Umbria ha portato ad anticipare la somministrazione delle seconde dosi di vaccino (sospendendo gli appuntamenti e mettendo momentaneamente in stand-by gli under 30.

Variante Delta e meno dosi: l'Umbria anticipa i richiami dei vaccini, la campagna rallenta

Se la percentuale sui contagi registrata una settimana fa dal rapporto dell'Istituto Superiore di Sanità era del 16,8%, nell'aggiornamento pubblicato oggi dopo questa è salita fino al 22,7: "In Italia - si legge nel nuovo report - al 22 giugno scorso la prevalenza della cosiddetta ‘variante Alfa’ (B.1.1.7) di SARS-CoV-2 era del 57,8%, in calo rispetto all’88,1% del 18 maggio, con valori oscillanti tra le singole regioni tra il 16,7% e il 100%. Alla stessa data, la variante cosiddetta ‘Gamma’ (P.1) aveva una prevalenza pari a 11,8% (con un range tra 0 e 37,5%, mentre nella precedente survay era al 7,3%). La cosiddetta ‘variante Delta’ (B.1.167.2) aveva una prevalenza pari al 22,7%ed è stata identificata in 16 Regioni/PA, con un range tra lo 0 e il 70,6%".

Coronavirus in Umbria, Coletto: "Nessun caso di variante Delta nel cluster di Norcia"

La stima viene dalla nuova indagine rapida condotta dall’Iss e dal Ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler. L’indagine integra le attività di monitoraggio di routine, e non contiene quindi tutti i casi di varianti rilevate ma solo quelle relative alla giornata presa in considerazione. La cosiddetta ‘variante Kappa’, ad esempio, uno dei sottotipi di B.1.617 (B.1.617.1), non è stata trovata nella flash survey, ma diversi casi sono stati segnalati sulla piattaforma integrata che invece raccoglie le analisi giorno per giorno.

Coronavirus, il generale Figliuolo in Valnerina: "Pronti alla terza dose di vaccino"

“La crescita della prevalenza della variante Delta è un dato atteso, che deve essere monitorato con grande attenzione - afferma il presidente dell’Iss Silvio Brusaferro -. È fondamentale continuare il tracciamento sistematico dei casi per individuare i focolai, che in questo momento è reso possibile dalla bassa incidenza, e completare il più velocemente possibile il ciclo vaccinale, dal momento che, come confermato anche ieri dall’Ema, questo garantisce la migliore protezione”.

Per l’indagine è stato chiesto ai laboratori delle Regioni e Province Autonome di selezionare dei sottocampioni di casi positivi e di sequenziare il genoma del virus. Il campione richiesto è stato scelto dalle Regioni e dalle Province Autonome in maniera casuale fra i campioni positivi garantendo una certa rappresentatività geografica e, se possibile, per fasce di età diverse. In totale, hanno partecipato all’indagine le 21 Regioni/Province Autonome e complessivamente 113 laboratori e sono stati sequenziati 772 campioni, la quasi totalità di quelli eleggibili per la survey nella giornata scelta.

Covid, il report dell'Iss sulla diffusione delle varianti in Italia

Queste, si legge sul sito dell'Iss, le principali riflessioni emerse:

nel contesto italiano, in cui la campagna di vaccinazione non ha ancora raggiunto coperture sufficienti in tutte le fasce di età, la diffusione di varianti a maggiore trasmissibilità può avere un impatto rilevante. Mentre la variante Alfa (B.1.1.7), se pur ancora predominante, vede diminuita la sua stima di prevalenza a livello nazionale, dall’indagine si evince che la variante Gamma (P.1 e suoi sottolignaggi) ha una prevalenza in leggero aumento rispetto alla precedente indagine e che la variante Delta (B.1.167.2) è in aumento. Rispetto a questo dato bisogna però considerare che la prevalenza potrebbe essere sovrastimata a causa della presenza di numerosi focolai (che vengono identificati e quindi indagati in maniera più estesa) nelle varie Regioni/Province Autonome italiane;

nell’attuale scenario europeo e nazionale, caratterizzato dalla circolazione di diverse varianti, è necessario continuare a monitorare con grande attenzione, in coerenza con le raccomandazioni nazionali ed internazionali e con le indicazioni ministeriali, la diffusione delle varianti di SARS-CoV-2 ed in particolare di quelle a maggiore trasmissibilità o con mutazioni correlate a potenziale evasione della risposta immunitaria;

al fine di contenerne ed attenuarne l’impatto, è importante mantenere l’incidenza a valori che permettano il sistematico tracciamento della maggior parte dei casi positivi e il sequenziamento massivo di SARS-CoV-2 per individuare precocemente e controllare l’evoluzione di varianti genetiche nel nostro Paese.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Coronavirus, in aumento la diffusione della variante Delta: "Ora è al 22,7%"

PerugiaToday è in caricamento