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Cronaca

Coronavirus, la Regione Umbria: "Serve responsabilità, individuati piccoli cluster quasi tutti d'importazione"

L'appello dell'assessore regionale alla Sanità, Coletto: “Si rispettino le misure di prevenzione”

L'Umbria ha 31 positivi al Covid-19, con sei nuovi casi nella giornata di sabato e due in quella di domenica, dopo giorni di 'zero'. L'analisi della situazione coronavirus e un appello ai cittadini per limitare i contagi: “Per far sì che l’Umbria continui ad essere una regione sicura va stabilito un patto di alleanza tra il singolo cittadino e le istituzioni a difesa della comunità”. L’assessore regionale alla Salute, Luca Coletto, spiega ai cittadini che la situazione è costantemente monitorata e che si tratta, al momento, di cluster tempestivamente individuati con piccoli numeri e per i quali sono in isolamento tutti i contatti in attesa di definizione diagnostica, per cui i numeri potrebbero aumentare. L’assessore, evidenziando che “nel complesso non sono stati superati i 10 casi settimanali, peraltro tracciati e isolati tempestivamente dai servizi di prevenzione sanitaria”, vuole fare anche appello al senso di responsabilità di ognuno affinchè “si rispettino le misure di prevenzione”. 

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E ancora: “Quasi tutti i casi registrati nell’ultimo periodo sono d’importazione  - spiega l’assessore – Ecco perché in questa fase è estremamente importante che tutti i soggetti che rientrano in Umbria da un paese estero avvertano tempestivamente i servizi sanitari. E’ un modo questo, per proteggere se stessi, i propri conviventi, la cerchia di familiari e di amici e la comunità intera, perché se ci fosse un soggetto positivo, appena identificato si isola e si impedisce la circolazione virale e l’allargamento di un eventuale focolaio”. 

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Poi l'appello ai cittadini: “Ormai dovrebbe essere chiaro a tutti – aggiunge l’assessore -  che il contagio può essere ridotto se si usano le misure di sicurezza, quindi distanziamento, uso della mascherina e lavaggio delle mani. A queste semplici misure va aggiunta la comunicazione tempestiva ai servizi di prevenzione se si rientra da un altro paese o se si ospitano persone arrivate dall’estero. Chi ha sintomi simil influenzali dovrà adottare la precauzione  di non uscire di casa e contattare telefonicamente il medico che, a sua volta, manderà a i medici delle  Unità speciali di continuità assistenziali delle Aziende per una valutazione”. 

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“Se ognuno di noi adotta queste accortezze, sarà poi cura del Servizio sanitario regionale di intervenire tempestivamente per gestire i vari casi e, se necessario, di individuare le giuste soluzioni per gli isolamenti fuori dall’abitazione abituale, proteggere i nuclei familiari. In questa fase – conclude Coletto – si sta tenendo alta la guardia anche per proteggere le strutture ospedaliere e le strutture comunitarie tipo Residenze protette e le Rsa dove ci sono i pazienti più fragili”.

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