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Cronaca Città di Castello

Coronavirus, altri quattro casi a Città di Castello. Il sindaco: "Sanificazione continua, seguite le regole"

Salgono a 13 i positivi nel comune tifernate. Il primo cittadino Bacchetta: "Bisogna restare a casa, come se ci fosse il coprifuoco"

Tutta l'Umbria è impegnata nell'affrontare l'emergenza legata al diffodenrsi del Covid-19 e a Città di Castello è il sindaco Luciano Bacchetta a fare il punto della situazione: “Come già preannunciato nell’incontro di ieri (16 marzo, ndr), aggiorniamo la situazione rispetto all’emergenza Coronavirus. Ai nove casi accertati - spiega il primo cittadino tifernate - se ne sono aggiunti altri quattro a cui va la nostra vicinanza. I cittadini si stanno attenendo alle istruzioni anche se è molto sacrificante per i bambini e i più giovani. Anche ieri alcune auto con i megafoni hanno inviato a stare a casa, come se ci fosse il coprifuoco. Questo è quanto dobbiamo fare adesso. Stare a casa".

SANIFICAZIONE CONTINUA - "Ci stiamo adoperando per fornire di strumenti di protezione gli operatori sanitari anche se non è nostra competenza diretta. La Asl Umbria ha garantito che quanto prima questa carenza verrà risolta: sia per l’ospedale che per la Casa di riposo Muzi Betti. Agli operatori sanitari va la nostra solidarietà umana su cui ricade un peso grande di questa crisi e che stanno già pagando un prezzo in termine di contagio. Domani (18 marzo, ndr) partirà la sanificazione, che sarà costante, non una tantum, in tutto il territorio comunale. Non debellerà il Coronavirus e di questo dobbiamo essere consapevoli ma serve a tranquillizare i cittadini. Voglio ringraziare SOGEPU e Fat, che ci fornisce i mezzi, che se ne occuperanno. Non sappiamo quando finirà questa vicenda: in questa fase noi non registriamo un’espansione ma questo dato è provvisorio. Il virus è imprevedibile e molto contagioso quindi dobbiamo attendere gli sviluppi".

BANDO ALLE POLEMICHE - "Come mi ha detto una mia amica infermiera, servirebbe un tampone collettivo, per arginare velocemente la diffusione, perché probabilmente le positività sono più di quelle certificate. Non so se questo sarà possibile nel frattempo dobbiamo continuare a rispettare le regole e a lavorare senza fare polemiche. Il consigliere comunale che le ha sollevate, che non merita neanche di essere citato, avrebbe dovuto rivolgerle alla Regione e non al Comune, dato che non sono di sua competenza. Io di polemiche non ne faccio. Cerco di essere costruttivo. La Regione fa quello che può, abbiamo chiesto che gli operatori possano contare su mascherine e quanto serva a mantenere la sicurezza nel luogo di lavoro. Abbraccio idelamente tutti coloro che sono in prima linea, che meritano un grande apprezzamento perché solo sono davvero in guerra e in trincea”.

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