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Cronaca

Coronavirus in Umbria, la Regione: "Dodici casi positivi e 133 persone in isolamento fiduciario"

L'aggiornamento della Direzione Sanità. L'assessore Coletto: "I pazienti sono in buone condizioni"

Dodici casi di coronavirus e 133 persone in isolamento fiduciario nelle proprie abitazioni. E' questo il bilancio al 5 marzo del coronavirus in Umbria. Come spiega una nota ufficiale della Regione Umbria "sale a 12 in Umbria il numero delle persone positive all’infezione da coronavirus". 

L'assessore regionale alla Salute, Luca Coletto, sottolinea che "i pazienti sono in buone condizioni e al momento sono in osservazione nelle loro abitazioni".  E ancora: "Nel complesso la gestione dei pazienti in Umbria per i sanitari e le istituzioni non è affannosa e la situazione è, nei limiti del possibile, abbastanza tranquilla. Una persona è in terapia intensiva, 2 sono in isolamento presso i reparti di malattie infettive degli ospedali di Perugia e Terni, altre 133 persone sono a casa in isolamento fiduciario". 

Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 4 marzo - quello che ha 'chiuso' le scuole e le università di tutta Italia fino al 15 marzo - stabilisce le regole da rispettare. "Chiunque - si legge nel decreto - , a partire dal quattordicesimo giorno antecedente la data di pubblicazione del presente decreto, abbia fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico, come identificate dall'Organizzazione Mondiale della Sanita', o sia transitato e abbia sostato nei comuni delle zone rosse, deve comunicare tale circostanza al dipartimento di prevenzione dell'azienda sanitaria competente per territorio nonché al proprio medico di medicina generale ovvero al pediatra di libera scelta". E ancora: "L'operatore di sanità pubblica e i servizi di sanità pubblica territorialmente competenti provvedono alla prescrizione della permanenza domiciliare".

Ecco le modalità: "Contattano telefonicamente e assumono informazioni, il più possibile dettagliate e documentate, sulle zone di soggiorno e sul percorso del viaggio effettuato nei quattordici giorni precedenti, ai fini di una adeguata valutazione del rischio di esposizione". Poi "accertata la necessità di avviare la sorveglianza sanitaria e l'isolamento fiduciario, informano dettagliatamente l'interessato sulle misure da adottare, illustrandone le modalità e le finalità al fine di assicurare la massima adesione".

L'operatore di sanità pubblica, spiega il decreto, "deve accertare l'assenza di febbre o altra sintomatologia del soggetto da porre in isolamento, nonché degli altri eventuali conviventi", "deve informare la persona circa i sintomi, le caratteristiche di contagiosità, le modalità di trasmissione della malattia, le misure da attuare per proteggere gli eventuali conviventi in caso di comparsa di sintomi", "deve informare la persona circa la necessità di misurare la temperatura corporea due volte al giorno (la mattina e la sera)". 

Le regole della 'quarantena' - Ecco le misure in caso di isolamento fiduciario: "mantenimento dello stato di isolamento per quattordici giorni dall'ultima esposizione", "divieto di contatti sociali", "divieto di spostamenti e viaggi", "obbligo di rimanere raggiungibile per le attività di sorveglianza".

In caso di comparsa di sintomi dell'infezione da coronavirus "la persona in sorveglianza deve avvertire immediatamente il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta e l'operatore di Sanità Pubblica", "indossare la mascherina chirurgica fornita all'avvio della procedura sanitaria e allontanarsi dagli altri conviventi", "rimanere nella propria stanza con la porta chiusa garantendo un'adeguata ventilazione naturale, in attesa del trasferimento in ospedale, ove necessario".

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