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Cronaca

Coronavirus e scuole chiuse, sostegno alle famiglie anche in Umbria: "Voucher baby sitter e congedi parentali"

Il ministro Bonetti ha annunciato interventi straordinari da parte del Governo per aiutare i genitori ad accudire i figli in orario di lavoro senza mettere a rischio la salute dei nonni

Mamme e genitori sll'orlo di una crisi di nervi. Già nel pomeriggio di ieri (mercoledì 4 marzo) - quando sui media veniva anticipata la volontà di chiudere le scuole fino al 15 marzo da parte del Governo Conte che poi ha attuato questa misura (insieme ad altre) nel decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale - era scattato sui social l'allarme delle famiglie, alle prese ora con il serio problema di dover accudire i figli in orario di lavoro.

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Una difficoltà non da poco, tanto che il Governo sta studiando una serie di interventi straordinari a loro sostegno: “Sto pensando a possibilità di sostegno per i costi delle baby sitter con i voucher - ha detto Elena Bobetti, ministro della Famiglia, intervistata questa mattina (giovedì 5 marzo) da 'Circo Massimo' su Radio Capital -. Si tratta di proposte per le quali ci sono in corso valutazioni economiche. Anche i nonni che sono così preziosi nel welfare della nostra società e oggi vanno tutelati, quindi dare anche la possibilità di evitare troppo contagio tra i bambini e i nonni, con congedi straordinari per i genitori. Sono misure che si dovranno attivare fin da ora”. Interventi per cui ci sarà bisogno del sostegno dell'Unione Europea: "All’Europa sono stati chiesti fondi e la spesa che serve deve essere messa in campo per sostenere le famiglie”, ha detto ancora la mistra ricordando che “avevamo già un voucher baby-sitter, che non era stato reintrodotto nella legge di bilancio”.

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Anticipazioni, quellefatte a 'Radio Capital', che il ministro Bonetti ha poi confermato ai giornalisti presenti quando è arrivata a Palazzo Chigi per il consiglio dei ministri: “Le mie proposte le ho portate e le riporterò: c’è la volontà di accompagnare le famiglie in questa emergenza. Ora è il momento delle risposte. Non si tratta di fare annunci ma di adottare le misure più efficaci. Ci sono già delle famiglie che stanno facendo i conti da tempo con misure restrittive, abbiamo provato ad accompagnarle con lo smart working, ad esempio”.

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