Coronavirus in Umbria: "Dal 30 al 40% dei ricoverati positivi sono in ospedale per altre patologie"
I dati forniti dal commissario regionale all'emergenza D'Angelo: "Questi pazienti resteranno comunque nei reparti Covid"
Differenziare i pazienti positivi al Covid ricoverati in ospedale tra sintomatici e asintomatici in ospedale per altre patologie. Come chiesto dalle Regioni (e in Umbria dal presidente dell'assemblea legislativa Marco Squarta) e come spiega Today, nelle prossime ore il ministero della Salute potrebbe dare l'ok, con il bollettino quotidiano che continuerà sempre a segnalare il totale dei contagiati ma con questa novità.
Coronavirus in Umbria: "La curva rallenta. E con vaccini e Omicron si rischia meno"
Una differenziazione che in Umbria è già stata fatta: "Negli ospedali umbri - spiega il commissario regionale all'emergenza Massimo D'Angelo - dal 30 al 40% dei positivi ricoverati in area sono in o spedale per patologie non Covid. Tutti questi resteranno comunque in reparti Covid per evitare che contagino altri pazienti per cui è fondamentale la dose booster".
Coronavirus in Umbria, Coletto: "Recupero prestazioni e interventi chirurgici non si sono fermati"
Una "differenza sostanziale" per l'assessore regionale Luca Coletto, secondo il quale "la patologia sta diventando endemica, ci stiamo già convivendo e rispetto a prima ora abbiamo tante armi come monoclonali, pillole antivirali e vaccinazioni che sono fondamentali. I dati ci dicono che chi è vaccinato ha una difesa 47 volte superiore rispetto a un possibile ricovero in terapia intensiva. Io sono stato in semi-intensiva e vi dico che non è poca la protezione che ci dà il vaccino, quindi invito tutti a farlo, soprattutto - conclude Coletto - i pazienti fragili e gli anziani".