Coronavirus, il report del Ministero della Salute: l'indice Rt in Umbria, i dati di tutte le regioni
Coronavirus in Italia, il report della Cabina di regia numero 28 relativo al periodo 16 - 22 novembre
Coronavirus in Italia, il report della Cabina di regia numero 28 relativo al periodo 16 - 22 novembre "evidenzia che la velocità di trasmissione dell’epidemia in Italia sta rallentando ed ha raggiunto livelli di Rt prossimi a 1 in molte Regioni e province autonome. Inoltre, per la prima volta da molte settimane, l’incidenza (dati flusso ISS) calcolata negli ultimi 14 giorni è diminuita a livello nazionale". In Umbria, secondo il Ministero, l'indice Rt è di 0.86.
Come spiega il Ministero della Salute "questi dati sono incoraggianti e segnalano l’impatto delle misure di mitigazione realizzate nelle ultime settimane,tuttavia si accompagnano ad un lieve aumento nelle ospedalizzazioni in area medica e in terapia intensiva con pressione ancora molto elevata sui servizi ospedalieri che complessivamente non è in regressione".
L’incidenza, scrive la Cabina di regia, "rimane tuttavia ancora troppo elevata per permettere una gestione sostenibile e il contenimento. Per questo motivo, è necessario raggiungere livelli di trasmissibilità significativamente inferiori a 1 consentendo una rapida diminuzione nel numero di nuovi casi di infezione e, conseguentemente, una riduzione della pressione sui servizi sanitari territoriali e ospedalieri".
Dieci Regioni/PA sono ancora classificate a rischio alto o a esso equiparate, di queste, 9 sono state classificate a rischio Alto e/o equiparate a rischio Alto per 3 o più settimane consecutive.
"Questo andamento non deve portare a un rilassamento prematuro delle misure o a un abbassamento dell’attenzione nei comportamenti", sottolinea la Cabina di regia. "Si conferma la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone. È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile. Rimane essenziale evitare gli eventi aggregativi che, se effettuati, porteranno a un rapido aumento nel numero di nuovi casi".
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