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Cronaca

Coronavirus, monitoraggio settimanale e indice Rt: i dati delle Regioni

Il Ministero della Salute pubblica i dati del monitoraggio settimanale del coronavirus in Italia. In esame il periodo dal 5 all'11 aprile

Il Ministero della Salute pubblica i dati del monitoraggio settimanale del coronavirus in Italia. In esame il periodo dal 5 all'11 aprile. "Si conferma  - si legge sul sito del Ministero - la criticità del sovraccarico diffuso dei servizi assistenziali con un tasso di occupazione a livello nazionale al sopra della soglia critica sia in terapia intensiva (39%) che in area medica (41%)". 

Come spiega il report del monitoraggio "nel periodo 24 marzo – 06 aprile, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,85 (range 0,71– 0,97), in diminuzione rispetto alla settimana precedente e sotto l’uno anche nel limite superiore". 

E ancora: "Si osserva una diminuzione del livello generale del rischio - si legge nel monitoraggio  -, con una Regione (Calabria) che ha un livello di rischio alto secondo il Dm del 30 Aprile 2020. Sedici Regioni hanno una classificazione di rischio moderato (di cui quattro ad alta probabilità di progressione a rischio alto nelle prossime settimane) e tre Regioni (Abruzzo, Campania, Veneto) e una Provincia Autonoma (Bolzano) che hanno una classificazione di rischio basso. Cinque Regioni (vs otto la settimana precedente) hanno un Rt puntuale maggiore di uno. Tra queste, una Regione (Sardegna) ha una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 3. Due Regioni (Sicilia e Valle d’Aosta) hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni hanno una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo uno". 

L’incidenza, sottolinea il Ministero, "è in lenta diminuzione e ancora troppo elevata per consentire sull’intero territorio nazionale una gestione basata sul contenimento ovvero sull’identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti. Di conseguenza, è necessario ridurre rapidamente il numero di casi anche con misure di mitigazione volte a ridurre la possibilità di aggregazione interpersonale. La ormai prevalente circolazione in Italia di una variante virale caratterizzata da una trasmissibilità notevolmente maggiore impone un approccio di particolare cautela e gradualità nella gestione dell’epidemia". 

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