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Cronaca

Coronavirus e indice Rt: il monitoraggio del Ministero della Salute, Umbria a rischio alto

I dati delle Regioni, il monitoraggio della settimana dal 25 al 31 gennaio

L'Umbria resta arancione, ma con un indice Rt di 1.16 ( range 0.9-1.47), il peggiore d'Italia. Da lunedì 8 febbraio, come annunciato dalla Regione Umbria, scatteranno delle zone rosse comunali dopo l'individuazione di casi di variante inglese e di variante brasiliana del coronavirus.

Secondo il monitoraggio del Ministero della Salute della settimana dal 25 al 31 gennaio "l’incidenza a livello nazionale si mantiene sopra il valore di 130 casi per 100.000 abitanti nei 7 giorni e, in almeno uno dei due flussi di sorveglianza COVID-19 esistenti coordinati dal Ministero della Salute e dall’ISS, 13 regioni evidenziano un trend di casi in aumento".

Come spiega il report "La trasmissibilità, sebbene in media simile alla scorsa rilevazione, presenta questa settimana un range che arriva a superare 1 nel suo valore superiore. In due regioni la trasmissibilità è in contro-tendenza rispetto al resto del paese con un Rt significativamente sopra la soglia di 1 e 5 regioni riportano il valore puntuale attorno all’1 con valori compresi tra 0.95 e 1,03".

E ancora: "Si osserva un lieve generale peggioramento della epidemia con un aumento nel numero di regioni classificate a rischio alto (3 vs 1) e con la riduzione delle regioni a rischio basso in questa settimana (7 vs 10) in un contesto preoccupante per il riscontro di varianti virali di interesse per la sanità pubblica in molteplici regioni italiane che possono portare ad un rapido incremento dell’incidenza".

Secondo la Cabina di Regia "In questa fase delicata dell’epidemia questi iniziali segnali di contro-tendenza potrebbero preludere ad un nuovo rapido aumento diffuso nel numero di casi nelle prossime settimane, qualora non venissero rigorosamente messe in atto adeguate misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale. L’attuale quadro a livello nazionale sottende forti variazioni inter-regionali. In alcuni contesti, un nuovo rapido aumento nel numero di casi potrebbe rapidamente portare ad un sovraccarico dei servizi sanitari in quanto si inserirebbe in un contesto in cui l’incidenza di base è ancora molto elevata e sono ancora numerose le persone ricoverate per COVID-19 in area critica". 

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